martedì 5 novembre 2019

Adozioni e affidi. La Giunta ESERCITI i suoi poteri di controllo e monitoraggio.

Comunicato integrale

“Da anni seguiamo con  preoccupazione  il sistema degli affidi dei minori  nella nostra regione, dopo che l'indagine della Magistratura sulle tristi e ormai note vicende dei bambini di Bibbiano hanno scoperchiato quello che sembrerebbe essere un sistema che si occupa di gestire affidi e favorire adozioni. Per questo motivo abbiamo presentato un'interrogazione che credevamo potesse accendere la massima attenzione di tutte le istituzioni sui sistemi di programmazione, gestione e vigilanza dell'affidamento dei minori nelle Marche.
A giudicare dalla risposta ricevuta questa mattina in aula dall'Assessore Casini, per conto del Presidente Ceriscioli assente, sembrerebbe invece che sia stata sbrigata come una normale questione di reperimento di numeri e dati. 
Infatti, sebbene da una parte la risposta abbia  fornito l'occasione per produrre dati relativi alla enorme quantità di bambini strappati alle famiglie nella nostra regione, non è stata dall'altra parte minimamente colta l'opportunità di  assumersi quello che è un impegno di carattere “umano”.
Ci saremmo infatti  aspettati, che una volta portata a conoscenza di diversi casi “sospetti” nella nostra Regione, la Giunta si fosse affrettata a monitorare, verificare, accertare tutte le questioni aperte e che stanno tormentando moltissime famiglie, alle quali viene impedito di poter crescere o anche avere informazioni sui propri figli, per via di sentenze incomprensibili o quantomeno discutibili da parte del Tribunale dei Minori...
Se siamo arrivati a fare sit-in davanti ai Tribunali, a fare interrogazioni in Aula è perché sappiamo con esattezza e documentazione alla mano che episodi assimilabili a quelli di Bibbiano sono accaduti e stanno accadendo anche nelle Marche; e la Regione non può limitarsi al “conteggio” dei casi, ma deve prioritariamente esercitare la sua funzione di controllo e monitoraggio per evitare il ripetersi di certe situazioni.
Bisogna assicurarsi che le procedure di affido o adozione siano ottimizzate e che i bambini e le famiglie vengano aiutate in questi percorsi. Solo in casi estremi di violenze, abusi, mancanza di cure o stati di abbandono, si può ricorrere ad un allontanamento, che non deve essere una misura che provochi un ulteriore trauma o un distacco definitivo, ma possibilmente un provvedimento transitorio, in supporto e non in contrasto alla famiglia.
Continueremo a monitorare la situazione, auspicando di non rimanere i soli a farlo.....”

Marzia Malaigia