martedì 5 novembre 2019

AFFIDI DEI MINORI ALLONTANATI DALLA FAMIGLIA DI ORIGINE – ELENA LEONARDI: LA REGIONE NON RISPONDE SU QUESITI CHIAVE


“ELENA LEONARDI: LA SPESA PER IL MANTENIMENTO IN COMUNITA’ POTREBBE ESSERE DIROTTATA A SOSTEGNO DELLE FAMIGLIE”

Comunicato integrale

Nella seduta del Consiglio Regionale di oggi è stata discussa l’interrogazione del capogruppo di Fratelli d’Italia Elena Leonardi sulla situazione degli affidi dei minori temporaneamente allontanati dalla famiglia di origine nella nostra regione.
“La risposta dell’assessore alle mie domande” – esordisce Leonardi – “è stata evasiva e in alcuni casi invece ha confermato i dubbi che avevo evidenziato con l’atto da me protocollato”.
Nell’interrogazione difatti Leonardi chiedeva di conoscere che cosa aveva prodotto il cosiddetto “Tavolo dei minori fuori della famiglia di origine”, un gruppo di lavoro avanzata dal Coordinamento Regionale delle Comunità di Accoglienza per minori che vede tra l’altro, come componenti, il Garante della Regione Marche, il Presidente del Tribunale per i Minorenni, l’Asur e il Direttore dell’Agenzia Sanitaria. La risposta è stata disarmante: il “Tavolo” non ha ancora prodotto nulla ma “sta giungendo alla produzione di un atto definitivo che poi sarà presentato agli organi decisionali”.
La vicenda di Bibbiano – prosegue la rappresentante del partito di Giorgia Meloni - insegna che occorre stare in continua allerta onde evitare lacune e criticità ed eccessive “discrezionalità” oltre che “conflitti di interessi” in capo ad operatori del settore.
Leonardi sottolinea come i costi per gli affidi familiari o per la destinazione nelle  comunità siano pari, annualmente anche a oltre 5 milioni  e mezza all’anno, cifra che sembra aumentare pur rimanendo all’incirca stabile il numero dei minori in affido.
Sono comunque numeri elevati che denotano evidenti situazioni di marginalità o di forte disagio familiare che, per i minori, si traducono sempre in situazioni ulteriormente drammatiche considerate l’allontanamento dalla famiglia di origine quando i problemi sono di tipo economico.
Altra questione rimasta senza risposta – afferma con forza la Leonardi - è quella legata agli organi di controllo delle strutture destinate ai minori in affido: non si sa se sono monitorate e che cosa risulta da eventuali controlli.
L’obiettivo primario deve essere sempre – prosegue Leonardi – il benessere psicofisico dei bambini e degli adolescenti; non si vuole criminalizzare nessuno ma ottenere le dovute attenzioni nei confronti dei più di 1500 minori fuori dalle loro case e dalle loro famiglie. Modalità organizzative e gestionali, come ammette lo stesso assessore, siamo ormai a fine anno, ancora non sono scaturite dal Tavolo di confronto che la Leonardi ha sollecitato da diversi mesi. Un altro anno perso senza che le criticità e le complessità della situazione degli affidi sia realmente scaturita nonostante diversi atti regionali che chiedano chiarezza che, evidentemente, non si vuole fornire.