mercoledì 11 settembre 2019

Il ban su Casapound e F.I. è un atto fascista. Ma è un bene per la destra.


Lo hanno detto un po’ tutti, persino chi ha sempre avversato i due movimenti di estrema destra cacciati in malo modo dai social: è un atto unilaterale che puzza di fascismo. È paradossale che, per tappare la bocca a due movimenti che si richiamano al fascismo si debbano utilizzare metodi fascisti, ma viviamo in un mondo talmente paradossale che questo sembra zucchero. E in effetti è così: non c’è stato contraddittorio, non si è data la possibilità di difendersi e, soprattutto, la motivazione è di un’arbitrarietà raccapricciante: incitano odio.
Definire come si incita odio non credo sia possibile e, se ci mettiamo a piluccare sulle sfumature, ci sarebbe da chiudere l’80% dei profili e delle pagine Facebook, Twitter e compagnia. La decisione, quindi, appare dettata più da un’esigenza politica che da una condizione oggettiva. E la cosa preoccupa, perché, stando così le cose, chiudere la bocca agli oppositori, almeno su social, diventerebbe cosa facilissima e chiunque, me compreso, potrebbe trovarsi ammutolito d’imperio dall’oggi al domani. E questo mi pare preoccupante proprio in relazioni ad alcuni diritti fondamentali, come quelli di pensiero o di espressione dello stesso, per quanto il pensiero possa essere sballato.
E sicuramente il pensiero dei due movimenti in questione appare piuttosto sballato: gente che inneggia a un tiranno morto da quasi ottant’anni, devota sostanzialmente a uno zombie, con una ritualità coreografica anacronistica che riecheggia ricordi preoccupanti e una certa violenza verbale, che talvolta diventa anche fisica, che non tranquillizza di certo. Ma le stesse modalità operative e pensieri assimilabili le ritroviamo sull’altro lato politico, tra centri sociali e movimenti di estremo estremismo, per tacere di sedicenti cuochi, e non mi pare che si usi la stessa misura.
Un pensiero sballato e un’estetica grottesca che, però, arrecano danno alle destre italiane. Come ho già detto più volte, credo che la destra nostrana, oggi rappresentata da Lega e Fratelli d’Italia, data l’impalpabilità di Forza Italia, pur se in piena crescita di consenso, manca di una componente moderata che possa attrarre in via definitiva l’elettorato medio italiano, elettorato che ha sì votato Lega, ma che fondamentalmente è spaventato da certi eccessi, dagli slogan strillati e, soprattutto, dai bracci tesi e dai pellegrinaggi a Predappio. Questi movimenti, anziché far crescere la destra, la tengono ferma al palo, ancorata al passato, dandone un’immagine poco rassicurante. Fermo restando, quindi, che il ban nei loro confronti sia decisamente più fascista di loro stessi, per la destra forse è meglio così.

Luca Craia