mercoledì 11 settembre 2019

AGGRESSIONI AGLI OPERATORI SANITARI – ELENA LEONARDI (FRATELLI D'ITALIA) LA REGIONE PASSI DAGLI ATTI AI FATTI

MOZIONE REGIONALE PER GARANTIRE EFFICACE TUTELA AL PERSONALE SANITARIO DI GUARDIA MEDICA E DEI PRONTO SOCCORSO

Comunicato integrale

Il verificarsi, sempre più frequentemente, di aggressioni anche fisiche a medici ed operatori sanitari nelle strutture regionali vuol dire che il problema è serio e le misure previste sino ad oggi non sono state efficaci. Esordisce così il capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Elena Leonardi, ricordando che esiste un protocollo stipulato presso la Regione Marche in cui l'Asur si impegna per la tutela dell'incolumità delle guardie mediche. L'atto ormai risale a tre mesi fa e in esso si afferma che l’accordo assicura, in maniera automatica, il soccorso immediato da parte del 118 che localizza il medico tramite un dispositivo GPS e invia un mezzo proprio o allerta le forze dell'ordine. Ma la cronaca di questi giorni non da segnali positivi: la Leonardi ricorda un'aggressione avvenuta a danno di una Guardia Medica presso l'Ospedale di Camerino in ore notturne, casi analoghi a presso altre sedi della Continuità Assistenziale, ad esempio, ancora nell'Area Vasta 3, a Porto Recanati o, ancora più recentemente, a Corridonia. Queste sono poi le casistiche di chi ha denunciato mentre molti più casi sembrerebbero essere presenti ad aggravare pertanto il quadro della situazione. A Civitanova, si legge, è stata assunta una guardia giurata appositamente e l'Ordine dei Medici di Macerata, oltre a lanciare l'allarme ha organizzato un apposito convegno proprio sulla violenza agli operatori sanitari.
La capogruppo di Fratelli d'Italia ricorda che tutti questi casi stanno avvenendo ormai in una situazione in cui il Protocollo sopra menzionato è ormai pienamente operativo: qualcosa pertanto non sta funzionando.
Per la Leonardi, che è anche vicepresidente della Commissione Sanità, misure stringenti di tutela degli operatori sanitari devono essere fornite tramite non solo la geolocalizzazione e la richiesta di intervento ma anche con la messa in sicurezza delle loro postazioni ed un adeguata vigilanza del presidio di continuità assistenziale. Occorrono – prosegue - misure deterrenti a situazioni di aggressioni che devono essere studiate rapidamente e altrettanto velocemente essere messe in pratica, ad esempio tramite efficace videosorveglianza e adeguata “pubblicizzazione” della stessa nei medesimi luoghi. Nel suo atto, protocollato in data odierna, la Leonardi chiede un impegno alla Giunta Regionale affinché si renda realmente effettivo in tutte le sedi della continuità assistenziale dell'Asur Marche il Protocollo stipulato per la sicurezza degli operatori medici, affinché si garantiscano efficaci sistemi di videosorveglianza a tutela e come deterrenti in situazioni di isolamento soprattutto notturno e si valutino ulteriori misure di tutela degli operatori della sanità marchigiana da situazioni di violenza e forte aggressività nei loro confronti.
Si chiede inoltre che al Governo si solleciti il riconoscimento della figura di Pubblico Ufficiale in caso di aggressioni e minacce agli operatori medici di continuità assistenziale e 118. Occorre inoltre – conclude Leonardi - rivedere le dotazioni strutturali e tecnologiche attuali al fine della riduzione dei fattori di rischio connessi ad atti e comportamenti violenti, anche con presenza di arredi idonei a ridurre gli elementi potenzialmente pericolosi nelle aree a maggior rischio ed organizzare in maniera più sicura il lavoro degli operatori con affiancamento di personale, ove possibile e considerato opportuno, di due figure professionali all’atto dell’erogazione di una prestazione sanitaria. Solo con queste efficaci misure si potranno ottenere maggior sicurezza e serenità per gli operatori di guardia medica e di 118.