mercoledì 28 agosto 2019

L’ecologia dell’elite dimentica i motivi per cui si inquina.


Sono fermamente convinto che siano in atto cambiamenti climatici importanti, fortemente influenzati dalle attività umane, e che questo vada urgentemente contrastato. In teoria, quindi, dovrei stare saldamente dalla parte della piccola Greta. Ma sono anche profondamente allergico ma ogni forma di fanatismo, di isteria collettiva, di strumentalizzazione mediatica. Per questo, la piccola Greta, la sopporto poco.
Ma c'è un elemento più pesante e grave a farmi guardare con sospetto l'opera di persuasione di massa che la bimba sta compiendo: la caratterizzazione politica e sociale che il messaggio assume. A chiarire il punto c'è la barca di Casiraghi, uno strumento ad altissima tecnologia che sarà anche a emissioni zero ma è sicuramente a costi elevatissimi.
Ecco: i problemi ecologici riguardano tutti, non solo le classi alte, quelle stesse classi che si schierano per la globalizzazione, il progressismo sulla pelle degli altri, l'umanesimo selettivo che distrugge le classi più deboli della nostra società. L'ecologia della piccola Greta non tiene conto del fatto che le classi più deboli non hanno a disposizione la tecnologia di Casiraghi perché non se la possono permettere. Le classi più deboli girano con auto inquinanti perché le classi più forti, quelle dei vari Casiraghi, le impoveriscono sempre di più per cui non possono comprare auto meno inquinanti, case più efficienti, prodotti alimentari più rispettosi dell'ambiente. E il problema è questo, anche in scala macroscopica: i Paesi più poveri si comportano come le classi povere dei Paesi ricchi. E girando con la barca di Casiraghi, evidentemente questa percezione non la si ha.

Luca Craia