Sono
fermamente convinto che siano in atto cambiamenti climatici importanti,
fortemente influenzati dalle attività umane, e che questo vada urgentemente
contrastato. In teoria, quindi, dovrei stare saldamente dalla parte della
piccola Greta. Ma sono anche profondamente allergico ma ogni forma di
fanatismo, di isteria collettiva, di strumentalizzazione mediatica. Per questo,
la piccola Greta, la sopporto poco.
Ma c'è un elemento più pesante e grave a farmi guardare con sospetto l'opera di persuasione di massa che la bimba sta compiendo: la caratterizzazione politica e sociale che il messaggio assume. A chiarire il punto c'è la barca di Casiraghi, uno strumento ad altissima tecnologia che sarà anche a emissioni zero ma è sicuramente a costi elevatissimi.
Ma c'è un elemento più pesante e grave a farmi guardare con sospetto l'opera di persuasione di massa che la bimba sta compiendo: la caratterizzazione politica e sociale che il messaggio assume. A chiarire il punto c'è la barca di Casiraghi, uno strumento ad altissima tecnologia che sarà anche a emissioni zero ma è sicuramente a costi elevatissimi.
Ecco: i problemi ecologici riguardano tutti, non solo le classi
alte, quelle stesse classi che si schierano per la globalizzazione, il
progressismo sulla pelle degli altri, l'umanesimo selettivo che distrugge le
classi più deboli della nostra società. L'ecologia della piccola Greta non
tiene conto del fatto che le classi più deboli non hanno a disposizione la
tecnologia di Casiraghi perché non se la possono permettere. Le classi più
deboli girano con auto inquinanti perché le classi più forti, quelle dei vari
Casiraghi, le impoveriscono sempre di più per cui non possono comprare auto
meno inquinanti, case più efficienti, prodotti alimentari più rispettosi
dell'ambiente. E il problema è questo, anche in scala macroscopica: i Paesi più
poveri si comportano come le classi povere dei Paesi ricchi. E girando con la
barca di Casiraghi, evidentemente questa percezione non la si ha.
Luca Craia