Ho trovato curioso, quanto meno, che
siano usciti lo stesso giorno su due quotidiani diversi articoli pressochè
uguali sull’argomento caro scuola. Intendiamoci, è tradizione che i giornali,
in questo periodo, propongano la questione, fondamentalmente senza portare
alcuna novità in quanto, anche quest’anno, non ci sono stati rincari evidenti.
Ma si sa, quando mancano gli argomenti, riempire una pagina fa sempre comodo.
Ma gli articoli di stamattina si distinguono entrambi per un particolare:
promuovono l’acquisto online o nei centri commerciali a danno del negozio
tradizionale.
I dati forniti sono sballati: si parla
di cifre campate per aria, buttate là a caso, senza una statistica, senza uno
studio approfondito. Però si crea allarmismo presso le famiglie che già, di
problemi economici, ne hanno da vendere. E quindi si offre la soluzione: andate
nei centri commerciali, che vi fanno lo sconto, oppure comprate da Amazon.
Entrambi i giornali forniscono questa soluzione. Mentendo: perché l’eventuale
sconto che si ottiene non offre, d’altro canto, il servizio e l’assistenza che
il negozio tradizionale dà. Ma anche sui prezzi non ci siamo: se è vero che il
libraio non può fare sconti sui libri perché vincolato dal prezzo che gli
editori accordano, sul materiale i prezzi dei piccoli esercizi sono in linea se
non inferiori a quelli del centro commerciale e dell’online, quasi sempre con
prodotti qualitativamente superiori.
Perché, quindi, questo spot
pubblicitario per i centri commerciali e l’online? In contemporanea, per di
più? Non so spiegarmelo, ma è un bel danno per i piccoli esercenti, anche perché
la gente, poi, non approfondisce. Il commercio tradizionale è in difficoltà,
tra crisi, adempimenti, e la concorrenza spesso sleale dei colossi di cui
sopra. Ora arrivano anche i giornali a dar loro manforte. Di questo passo il
piccolo commercio sparirà. Ed è grave, perché il negozio di quartiere è un
presidio di civiltà, di legalità. Provate a immaginare le nostre città, i
nostri paesi senza negozi. Il deserto. Se è questo quello a cui si punta,
sarebbe interessante capirne il motivo.
Luca
Craia