venerdì 7 giugno 2019

TRATTENUTE INDESIDERATE, LA DOPPIA MORALE DEI SINDACATI CONFEDERALI. OCCHIO ALLA BUSTA PAGA!

Nel rinnovo del CCNL Cooperative Sociali spunta un contributo dei lavoratori a favore di Cgil, Cisl e Uil

Comunicato integrale da Snalv Confsal

In molti credono che i sindacati si finanzino mediante le quote dei propri iscritti che, con coscienza e volontà, scelgano di aderire a quell’organizzazione sindacale. In molti, giustamente, sono convinti che qualsiasi contributo versato a favore di chi li dovrebbe rappresentare debba essere libero e spontaneo, senza alcuna imposizione celata.
Ma quello che è successo nel rinnovo del CCNL Cooperative Sociali è, purtroppo, una pratica molto diffusa: lo chiamano “contributo di servizio contrattuale”, ma in realtà si tratta di una trattenuta operata nei confronti dei lavoratori non iscritti a CGIL CISL e UIL, pari allo 0,1% della retribuzione lorda annua.
E così, tutti i lavoratori del settore socio-sanitario-assistenziale-educativo a cui viene applicato il CCNL Cooperative Sociali, pur non aderendo a quei sindacati, si ritroveranno una trattenuta in busta paga a cui non hanno mai dato il proprio consenso.
Soltanto i più avvezzi, nonostante la carenza di un’adeguata e puntuale informazione, riusciranno a rendersi conto di quel “meno zero virgola qualcosa” dalla propria busta paga che, sommato alle retribuzioni di tutti i lavoratori del settore, si traduce in migliaia di euro nelle casse di Cgil, Cisl e Uil.
Il contributo, infatti, non è obbligatorio. Non appena scoperta la trattenuta, i lavoratori potranno compilare il modulo di rifiuto, corredato da copia del documento di identità e consegnarlo al proprio datore di lavoro.
Lo Snalv Confsal – a circa due anni di distanza dalla sottoscrizione del CCNL ANASTE, contratto leader del settore socio-sanitario-assistenziale-educativo, e dopo le innumerevoli calunnie e falsità che hanno accompagnato la prima fase di applicazione di quel contratto – si interroga se è questa la moralità propagandata illo tempore dalle organizzazioni confederali, se è questa la tutela “dura e pura” che si intende garantire ai lavoratori, se è questa la strada per recuperare una credibilità oramai svanita da tempo.