venerdì 7 giugno 2019

Arrigoni "tromba" Lucentini. Beghe interne che diventano pubbliche. Come si spiega?


La notizia circola dalla tarda mattinata, come un tam tam, di messaggio in messaggio su WhatsApp, Messenger e altri sistemi di comunicazione web tra privati. A dargli "dignità" di notizia ci ha pensato, poi, Cronache Fermane, con un articolo a firma del direttore, Paolo Paoletti. Ma già erano ore che la copia della lettera che il senatore Paolo Arrigoni, Commissario Lega Marche, inviava al Responsabile Organizzativo Nazionale, Alessandro Panza per informarlo di avere revocato a Mauro Lucentini il ruolo di responsabile del tesseramento per le Marche, girava in lungo e in largo nel mondo virtuale e non.
La notizia è di poco conto, riconducibile a questioni interne al partito. Secondo Arrigoni, infatti, il commissario provinciale di Fermo avrebbe fatto un uso improprio del database dei tesserati nelle Marche per inviare materiale relativo alla sua campagna elettorale per le elezioni europee. Questioni interne, dicevo, che dovrebbero risolversi tra uomini che militano nello stesso partito e che tutto vorrebbero, almeno si spera, tranne che danneggiarlo.
Per questo non si capisce come una lettera privata, interna all'organigramma del partito, sia diventata di dominio pubblico circolando addirittura in copia. La cosa, infatti, è di scarsissimo interesse mediatico, non fosse che denota come ci sia una sorta di resa dei conti postelettorale all'interno della Lega delle Marche. Una resa dei conti che, però, per la Lega stessa sarebbe più opportuno è intelligente non fare uscire dalle mura della propria sede.
In realtà non è tanto Lucentini a uscire danneggiato come immagine da questa vicenda, quanto il partito stesso. Infatti viene da pensare che, o ci sia la volontà di creare imbarazzo al commissario fermano, magari in vista delle elezioni regionali del 2020, oppure non si è capaci di mantenere nella dovuta riservatezza documenti che meriterebbero un trattamento molto più attento. Sarebbe interessante che il senatore Arrigoni spiegasse cosa è accaduto veramente e come mai questo carteggio, che ci si aspetterebbe rimanesse una normale corrispondenza interna, abbia preso le vie del web e della stampa.

Luca Craia