Il sogno di
veder cambiare Montegranaro è sfumato. La lista di Gastone Gismondi si è
fermata a 3.282 voti contro 3.649 di quella della Mancini. Una differenza non
abissale, 367 voti, ma che basta per lasciare Montegranaro in mano a chi l’ha
amministrata negli ultimi cinque anni. Ranalli, come previsto, non ce la fa a
entrare in Consiglio Comunale con i suoi 483 voti, ma è stato determinante per
la sconfitta di Gismondi, come lo fu Basso (e Ranalli) cinque anni fa.
Ci aspettano
altri cinque anni di una politica fatta al chiuso delle stanze, fatta di
decisioni prese da poche persone, fatta di totale distanza dalla gente. Ma la
gente ha scelto questo e questo avrà, si chiama democrazia. Peccato per
Montegranaro, peccato per chi aveva sperato di riportare il paese nel novero
della politica civile, fuori dal pantano delle cattiverie in cui i vincitori di
oggi ci hanno portato.
Montegranaro
ha scelto, a Montegranaro piace questa politica. L’hanno scelta quei 3.649
votanti che hanno preferito Ediana Mancini, l’hanno scelta i 483 che hanno
sprecato il voto per Ranalli, l’hanno scelta soprattutto i 3689 Montegranaresi
che a votare non ci sono andati per niente. Personalmente non posso che
prenderne atto e manifestare la mia profonda preoccupazione, sia per le sorti
del mio paese sia per me stesso, conoscendo molto bene di quale cattiveria
siano capaci i vincitori. Vae victis.
Luca Craia