Il confronto
con le Elezioni Europee del 2014, a Montegranaro, è impietoso e dovrebbe indurre
tutti i partiti eccetto la Lega a una seria riflessione. Infatti, a parte la
Lega, appunto, che cresce esponenzialmente passando da 275 voti (3,64%) a 4.022
(54,87%), per tutti gli altri simboli è una disfatta spaventosa.
Il Partito Democratico
nel 2014 prendeva 2.878 voti, il 38,08% dei votanti ed era il primo partito in
città. Oggi raggranella 982 voti, ne perde 1.896, rappresenta il 13,4% dei
votanti e diventa il terzo partito dietro ai Cinquestelle. Un disastro completo,
ben peggiore del dato nazionale che, invece, tutto sommato rimane più elevato
delle aspettative assestandosi al 22,69%. Sarebbe forse ora che l’attuale
dirigenza si interroghi sugli errori commessi e sul perché la sinistra, a
Montegranaro, si sta estinguendo.
Pessimo
risultato anche per il Movimento 5 Stelle che, però, riescono comunque a
rimanere vicini al dato nazionale, conseguendo un 16,32% molto simile al 17,08%
su scala nazionale. In ogni caso, anche qui è un bel disastro, visto che, nel
2014, a Montegranaro avevano il 29,96%. Anche qui si sono persi un sacco di
voti, ben 1.068 e anche questo è un dato su cui ragionare.
Poi c’è Forza
Italia che, nonostante le incursioni di Marcozzi e Tajani, più o meno a
sostegno di Ranalli, raccoglie solo 322 voti, il 4,39%, perdendone ben 984.
Fratelli d’Italia non cresce, al contrario di quello che è avvenuto su scala
nazionale, rimanendo fermo al 4,12%, poco meglio del 3,64% del 2014.
Luca Craia