giovedì 23 maggio 2019

L’area di crisi complessa? Tutto merito di Ediana e Righetto.


Arriva l’area di crisi complessa nel Fermano-Maceratese. Arriva quando al governo non c’è più il PD, quel PD che ha governato negli ultimi anni fregandosene beatamente di scarpe, crisi, sanzioni alla Russia e marchi contraffatti. Arriva dopo che esponenti locali della Lega, leggi Mauro Lucentini, per dirne uno, hanno spianato la strada per Roma per far partire l’iter. Ma, signori miei, il merito è tutto di Edi Mancini e del suo nuovo amico Righetto Ciccola, almeno a sentir loro.
Eh sì, leggendo quanto scrive la lista “La Strada Giusta” sulla propria pagina Facebook, non ci sono dubbi di come sia arrivata questa boccata d’ossigeno, per quanto estremamente tardiva, per il comparto calzaturiero. Il percorso è partito già nel 2016, secondo Edi e i suoi alunni, quando la sindachessa viene folgorata da un’intuizione incredibile: c’è crisi! Ellapeppa, che intuito. Così, preoccupata, insieme all’amico Ciccola, inizia a “promuovere un’iniziativa congiunta per portare all’attenzione della politica locale e nazionale la difficile situazione del Distretto”. Quale sia questa iniziativa non si sa, forse la venuta di Renzi, fresco di destituzione, in visita proprio alle manovie di Righetto. Sicuramente un passo fondamentale.
Nel 2017, Edi e Righetto istituiscono il Tavolo comunale per la crisi del Distretto calzaturiero, pesantissima istituzione in grado di influenzare le lobby politiche di mezza, ma che dico mezza, tre quarti di Europa e smuovere quello che nessuno prima era mai riuscito a smuovere, tipo guttalax. E gli viene la pensata geniale: perché non facciamo un Consiglio Comunale aperto sulla crisi? Un gorbu - avrà detto qualcuno - ma qui si sfiora e si supera la genialità!
Il Consiglio Comunale aperto va in scena al La Perla, come tutte le commedie. Ci sono i sindacati imbufaliti a comando, ci sono tutti i Consiglieri Comunali e qualche parlamentare PD, tipo Petrini e Verducci, che stanno in Parlamento da un bel po’ ma, se non c’era il Consiglio Comunale aperto di Edi e Righetto, mica se ne erano accorti che c’era la crisi. Un sacco di paroloni, accuse agli imprenditori locali più o meno giudicati incapaci, e si stila un ordine del giorno che viene mandato via piccione viaggiatore di piazza “a tutte le istanze di Governo locali, nazionali ed europee”. Ma la cosa incredibile è che, udite udite, il primo punto dell’ordine del giorno è proprio la richiesta di istituzione dell’area di crisi complessa. Ahnò! Se la sono inventata loro. Capite? Edi e Righetto.
Non contenti, Edi e Righetto vanno pure a Roma, passo determinante per ottenere quello che si è ottenuto. Incontrano i senatori, un paio di uscieri, forse regalano qualche paio di scarpe per promuovere le nostre eccellenze ed eccola qua, nel dicembre del 2018 arriva l’area di crisi.
E che ci vuole? Se la medaglia sta lì, mettiamocela. Qualcuno ci crederà

Luca Craia