Una campagna elettorale anomala in cui
si usano tutti i mezzi leciti e forse anche qualcuno che tanto lecito non è,
quella a cui stiamo assistendo a Montegranaro. Ora scendono in campo anche i
sindacati, CGIL, CISL e Sindacato Pensionati che, secondo il giornale online (o
blog, ancora non ho capito cosa sia, visto che abbonda di commenti personali
del direttore) La Provincia di Fermo.com, avrebbero “certificato” la bontà del
bilancio redatto da Ubaldi. Che un sindacato certifichi il bilancio di un
comune mi pare cosa nuova, ma oramai non c’è da meravigliarsi più di nulla.
Del resto la CGIL ha più volte
indirizzato le scelte politiche dell’amministrazione Mancini, basti pensare al
famigerato consiglio comunale aperto anticrisi, voluto più dal sindacato stesso
che dalla Giunta. Ora si arriva a benedire un bilancio che, per la fasce più
deboli, ha fatto davvero ben poco. Però ha risanato i debiti fuori bilancio,
dicono, ed è curioso che questo argomento sia di competenza dei sindacati.
Anche perché, diciamo, questa cosa dei
debiti fuori bilancio è una fregnaccia bella e buona, che ci raccontano ormai
da troppo tempo. Innanzitutto specifichiamo che un debito fuori bilancio
contratto dall’ente non è una cifra che si è messa in tasca qualcuno bensì
semplicemente una spesa non prevista, che può capitare. Detto questo, durante
la campagna elettorale del 2014 ci hanno dato a bere che il Comune di Montegranaro
fosse sull’orlo del baratro, che si fosse arrivati a un pelo dal dissesto proprio
per questi debiti fuori bilancio. Se non che, pochi mesi dopo, saltavano fuori
i soldi per consolidare (alla bell’e meglio) la frana di viale Gramsci, e poi
quelli per rifare il giardino, e poi quelli per il marciapiedone, e poi quelli
per la palestrina dello sprofonno, il tutto infarcito di interventi qua e là e
spese varie che a tutto fanno pensare meno che a un Comune in dissesto. Ora, o Ubaldi
è un mago e fa apparire i soldi pure dove non ci sono, oppure con questa storia
del dissesto ci hanno leggermente preso per i fondelli.
E ora si riciccia, con tanto di
certificazione dei sindacati, così ci crediamo meglio.
Luca
Craia