venerdì 17 maggio 2019

Ultima settimana di una bruttissima campagna elettorale. Ci sarà pericolo?


Mi aspettavo una campagna elettorale brutta, piena di cattiverie e povera di contenuti. Le aspettative non sono state deluse, anzi, è ancora più brutta di quanto potessi immaginare. Da settimane assistiamo a ripicchette da bambini dell’asilo, sfide all’ultima porchetta, piccole o grandi meschinità; poi ci sono le accuse, addirittura si vanno a rivangare argomenti della passata tornata elettorale (vedi i famigerati debiti fuori bilancio che avevano talmente dissestato le casse del Comune di Montegranaro da permettere all’amministrazione Mancini di spendersi allegramente un paio di milioni in sciaperie varie); e si finisce con gli attacchi politico-giornalistici.
Gli apolidi momentanei di stanno muovendo come palline da flipper, indecisi se appoggiare questa o quella lista. I piagnoni piangono manifesti staccati dalla pioggia e dal vento che, si sa, sono di parte, e accolgono politici di caratura nazionale e internazionale che, però, incontrano solo pochi o pochissimi eletti, i nostri “cari” imprenditori, dimenticando che a votare ci vanno pure gli operai, quegli operai che stanno aspettando una proposta per tornare a sorridere, a vivere.
Certo, il Comune non può fare tanto per risolvere una crisi economica globale, ma qualcosa può farlo, qualcosa di più di un consiglio comunale aperto andato in scena più per placare le coscienze che per proporre qualcosa. Eppure qualcuno, anche dal lato dell’opposizione, qualcosa mi pare l’ha fatta, a significare che qualcosa di poteva fare, a parte palestrine e marciapiedi.
Il centro storico è l’argomento di punta, ma c’è chi ha idee piuttosto confuse anche di quale sia, di dove si trovi, il che fa temere il peggio in caso di vittoria. Montegranaro ha  bisogno di un progetto, e questo progetto non sembra averlo chi ha governato fino a oggi e nemmeno chi vuole portare aria nuova. Mi pare ci sia solo una lista che un progetto ce l’abbia, e la stanno attaccando in modo preoccupante. Preoccupante ma non nuovo, c’era da aspettarselo. E c’è ancora una settimana: ci sarà pericolo?

Luca Craia