venerdì 24 maggio 2019

Blizzard. È tornata la tempesta!


Tutto nasce dal sogno di due ragazzini, che imbracciano una chitarra con cinque corde e le meccaniche rotte, un paio di bonghetti con le pelli sintetiche e il rivestimento glitterato verde e si mettono in testa di fare musica. Due ragazzini a cui non è mai piaciuto essere normali, convenzionali, omologati. Due ragazzini che si sono sempre capiti tra loro senza tante parole, con uno sguardo era già tutto chiaro. Due ragazzini che esploravano il rock e poi decisero che, in quel mondo, ci sarebbero entrati. Quando a questi due strani tipi se ne sono aggiunti altri due, altrettanto strani, sono nati i Blizzard. Era il 1982 quando registrammo in nostro primo nastro: la prendiamo come data di fondazione.
Ci siamo divertiti come matti durante gli anni 80, poi ci siamo presi una pausa di riflessione. Una lunga pausa, più di trent’anni, un record. La pausa è stata interrotta da una chiamata di Uliano, l’anno scorso. Uliano è il leader, è quello che ha il progetto in testa e che, quando ce l’ha, piglia e lo porta fino in fondo. Uliano l’anno scorso ci ha chiamati perché aveva un progetto, e lo voleva fare con quel gruppo di ragazzini degli anni ’80. Quel progetto ora è stato realizzato. C’è un pezzo pronto, finito. Ora gireremo anche il video. Sono tornati i Blizzard.
Non vogliamo diventare famosi come non volevamo diventarlo allora. A noi interessava fare musica e anche stavolta ci siamo trovati per fare musica. Si è rinnovata l’alchimia di allora, quel parlarsi e capirsi con un’occhiata, quel sapere esattamente quello che l’altro vuole fare e andargli dietro. Tre cinquantenni che tornano ragazzi, un volo ad ali spiegate lungo trent’anni, un ritorno a quella casa di campagna che diroccammo con le vibrazioni del nostro rock. Il tutto, per ora, è racchiuso in un pezzo musicale di tre minuti e mezzo, tirato, cattivo, un pezzo che dà la scossa, come piace a noi. Che succederà poi non lo sappiamo. Vedremo. Prendiamo le cose per quelle che sono, per come vengono e come ci vengono. Questa ci è venuta bene ma, soprattutto, si è rinnovata una magia.

Luca Craia