Tutto nasce dal sogno di due ragazzini,
che imbracciano una chitarra con cinque corde e le meccaniche rotte, un paio di
bonghetti con le pelli sintetiche e il rivestimento glitterato verde e si
mettono in testa di fare musica. Due ragazzini a cui non è mai piaciuto essere
normali, convenzionali, omologati. Due ragazzini che si sono sempre capiti tra
loro senza tante parole, con uno sguardo era già tutto chiaro. Due ragazzini
che esploravano il rock e poi decisero che, in quel mondo, ci sarebbero
entrati. Quando a questi due strani tipi se ne sono aggiunti altri due,
altrettanto strani, sono nati i Blizzard. Era il 1982 quando registrammo in
nostro primo nastro: la prendiamo come data di fondazione.
Ci siamo divertiti come matti durante
gli anni 80, poi ci siamo presi una pausa di riflessione. Una lunga pausa, più
di trent’anni, un record. La pausa è stata interrotta da una chiamata di
Uliano, l’anno scorso. Uliano è il leader, è quello che ha il progetto in testa
e che, quando ce l’ha, piglia e lo porta fino in fondo. Uliano l’anno scorso ci
ha chiamati perché aveva un progetto, e lo voleva fare con quel gruppo di
ragazzini degli anni ’80. Quel progetto ora è stato realizzato. C’è un pezzo
pronto, finito. Ora gireremo anche il video. Sono tornati i Blizzard.
Non vogliamo diventare famosi come non volevamo
diventarlo allora. A noi interessava fare musica e anche stavolta ci siamo
trovati per fare musica. Si è rinnovata l’alchimia di allora, quel parlarsi e
capirsi con un’occhiata, quel sapere esattamente quello che l’altro vuole fare
e andargli dietro. Tre cinquantenni che tornano ragazzi, un volo ad ali
spiegate lungo trent’anni, un ritorno a quella casa di campagna che diroccammo
con le vibrazioni del nostro rock. Il tutto, per ora, è racchiuso in un pezzo
musicale di tre minuti e mezzo, tirato, cattivo, un pezzo che dà la scossa,
come piace a noi. Che succederà poi non lo sappiamo. Vedremo. Prendiamo le cose
per quelle che sono, per come vengono e come ci vengono. Questa ci è venuta
bene ma, soprattutto, si è rinnovata una magia.
Luca
Craia