mercoledì 3 aprile 2019

SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE AREA SANITARIA "NON MEDICA": "BIOLOGI E SPECIALIZZANDI ILLUSI" – ELENA LEONARDI: DISATTESI PROMESSE ED IMPEGNI DI REGIONE E UNIVERSITA'


FRATELLI D'ITALIA: GLI STUDENTI MARCHIGIANI DOVRANNO RECARSI FUORI REGIONE PER VEDERE GARANTITO UN PROPRIO DIRITTO.

Comunicato integrale

SI è definita "veramente arrabbiata" nel suo intervento in Aula, la capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Elena Leonardi, quando dalle parole del Presidente Ceriscioli è scaturito il fatto che le scuole di specializzazione per l'area cosiddetta "non medica" nelle Marche non saranno attivate, fatte salve solo alcune specifiche specializzazioni legate a specifici LEA.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso – esordisce Leonardi – è che questa questione si trascina da un anno esatto: quando presentai una mozione specifica per questo problema. L'intero Consiglio Regionale ha votato all'unanimità – prosegue Leonardi – la mozione trasformandola in Risoluzione nel giugno 2018, nella quale si impegnava la Giunta Regionale a stipulare un'intesa con l'Università Politecnica per disciplinare il regime degli specializzandi "non medici". D'altronde, evidenzia la capogruppo di Fratelli d'Italia, nella Risoluzione si faceva espressamente riferimento ad una lettera della medesima Università, datata 4 giugno 2018, nel quale il Magnifico Rettore si diceva "disponibile" ad attivare le scuole di specializzazione per corsi di "microbiologia e virologia", "patologia clinica" , "scienze dell'alimentazione" e altri.
Dopo otto mesi di silenzio, mentre molti studenti, ad anno accademico avviato, sono stati costretti a partecipare alle selezioni fuori regione, spostandosi quindi verso Milano, Roma o altri atenei, la sottoscritta – prosegue Leonardi – ha dovuto presentare un'interrogazione per capire cosa stava realmente accadendo.
Di qui il dietro-front istituzionale. La risposta di Ceriscioli in Aula, che ha fatto infuriare la Leonardi, è stata come una doccia fredda per molti laureati in attesa dell'avvio di queste scuole: i corsi per i quali ci si era ufficialmente impegnati non saranno attivati. Quello economico – rappresentato da Ceriscioli in Aula – è un falso problema, afferma la rappresentante del partito della Meloni, perchè qui non si parlava di borse di studio bensì di possibilità di accesso ai corsi medesimi come accade in quasi tutte le regioni italiane. Perchè le Marche sono invece "ostili" nei confronti di un diritto di molti laureati, ad esempio biologi, che necessitano di specializzazione per avere un corretto inquadramento dopo anni di precariato?
E' la riprova – conclude Leonardi – che anche in questo settore, come molti altri della vita dei marchigiani, le istituzioni sono lontane dai bisogni o non si impegnano per trovare le soluzioni, creando così i presupposti per una mobilità passiva e perdite per la nostra economia regionale.