Oltre 300 persone, poltroncine piene e
gente in piedi al Durastante di Monte San Giusto per la presentazione della
candidatura di Giuseppe Sardini e della lista che lo sostiene alle prossime
elezioni amministrative. Sardini, imprenditore e direttore commerciale di una
nota azienda calzaturiera, è il candidato sindaco de Il Loggiato, una
coalizione civica riconducibile al centro destra, sostenuto fortemente dalla Lega
e dall’UDC ma anche da numerose realtà sociali indipendenti dalla politica. La
sia proposta è alternativa all’attuale governo del paese, al quale non ha mai
lesinato critiche nemmeno quando di candidarsi nemmeno di pensava.
Riempire un teatro non è cosa facile di
questi tempi, e riuscirci è un segnale di forza notevole, una forza che pare
esserci nonostante la concorrenza a destra della terza lista, quella voluta da
Fratelli d’Italia e Forza Italia, con evidenti scarse possibilità di vittoria
ma la possibilità tutt’altro che remota di disperdere i voti di chi vorrebbe
cambiare amministrazione, rischiando così di vedere riconfermata l’attuale
maggioranza. Sardini non sembra temere questa eventualità e l’impressione, così,
a spanne, vedendo quanta gente c’era in teatro, è che ce la possa fare
nonostante questo.
L’atteggiamento della destra
berlusconiana, in questa fase, nelle Marche è qualcosa di incomprensibile. A
Monte San Giusto come a Montegranaro nascono liste che, se non hanno un intento
dichiarato portano comunque alla conseguenza di danneggiare la lista
principale, favorendo di conseguenza il centro-sinistra e il PD. A che pro, non
si capisce. E, se a Montegranaro possiamo spiegare molto con l’antica inimicizia
tra la Marcozzi e Gismondi, a Monte San Giusto la cosa sembra inspiegabile. Ma
ai trecento e passa del Durastante pare importi poco.
Luca
Craia