“Tu sai
che in politica mi sono impegnato sempre in prima persona, mai per interposta
persona. Pertanto, sarò consequenziale al mio modo di essere anche in questa
occasione”. È questa la risposta di Gianni Basso al mio dubbio circa un
suo eventuale ruolo nella cosiddetta “terza lista” di cui tanto si parla a Montegranaro
(leggi il post).
In effetti dubbi non ne avevo, ma in politica è sempre bene chiarire il più
possibile e Basso non ha esitato a fare la massima chiarezza sulla questione:
lui con la terza lista non c’entra nulla.
Ha altri
progetti, in questo momento, il plurisindaco di Montegranaro, ha un lavoro
editoriale da promuovere e far conoscere, si sta dedicando anima e corpo a
questo ed è questo il motivo per cui lascia la politica, “per qualcosa di più importante, dal mio punto di vista
naturalmente. Quindi sarà compito di altri cittadini occuparsi della nostra
amata cittadina che merita molte attenzioni per ritornare a crescere”.
Basso ha
pronto un libro: “ho deciso di dover dare un contributo alla crescita
culturale, nei limiti delle mie possibilità, a quanti vorranno seguirmi nel La
cerca del vero, un trattato in dieci volumi tutti già scritti negli ultimi
anni, il cui primo volume uscirà prossimamente”. Da tempo l’ex Sindaco si è
dedicato a studi filosofici e questo suo lavoro è il frutto di anni di
ricerche, che è possibile seguire anche su internet nel suo sito che vi
suggerisco: www.giannibasso.it.
Quindi
non c’è alcun nesso tra Gianni Basso e la terza lista. Questa compagine, nata
evidentemente con l’intento di sottrarre voti alla lista di Gismondi e favorire
la Mancini, non potrò nemmeno fregiarsi del sostegno del plurisindaco, che
sicuramente ha ancora un valore elettorale ma che non intende spenderlo in
questo caso. Intanto si ricorrono le voci circa il candidato sindaco del gruppo
capitanato da Demis Ranalli e benedetto da Jessica Marcozzi, candidato che non
pare per niente certo, tanto per dire quanto siano chiare le idee, così come
certi non sembrano essere nemmeno i componenti della lista stessa. Staremo a
vedere.
Luca Craia