venerdì 19 aprile 2019

A Montegranaro lavoriamo tutti e va tutto bene. Cullandosi sui dati non si risolvono i problemi.


Non so come abbia fatto il calcolo Il Sole 24 Ore per dire che a Montegranaro gli occupati sarebbero il 68,43% della popolazione tra i 15 e i 64 anni. È un dato strano, in contraddizione con i dati storici. Basti pensare che, nel 1991, periodo molto più florido dell’attuale, il tasso di occupazione era del 54% (CENSIS) e nel 2011 era sceso al 52,4%. Con la crisi, il numero importante di aziende chiuse e le difficoltà che tutti conosciamo, un dato del genere o fa tirare un sospiro di sollievo di quelli che ti fanno decollare oppure ti fa venire qualche dubbio. Sarebbe interessante, per completezza di informazione, visualizzare il dato odierno confrontato con quelli passati, in modo di avere un’idea più precisa dell’andamento del mercato del lavoro reale.
Al di là di tutti i dubbi, però, rimane la realtà che non è per niente rosea come viene dipinta dal Sole 24 Ore e dal Corriere Adriatico di oggi: le fabbriche chiuse le conosciamo, la gente che si sta reinventando un lavoro per sopravvivere pure. Stiamo assistendo a forte decremento demografico che dovrebbe essere un campanello di allarme assordante, ma facciamo finta che vada tutto bene, soprattutto ora che ci sono le elezioni. Non va tutto bene, la gente lo sa e non è confortandoci coi numeretti che possiamo risolvere i problemi. Servono soluzioni, le soluzioni vanno chieste alle istituzioni nazionali ma anche l’istituzione Comune, nel suo piccolo, può intervenire. Negli ultimi cinque anni il Comune di Montegranaro non ha fatto nulla per sostenere il comparto industriale cittadino. Speriamo che ora non ci si racconti che va tutto bene.

Luca Craia