giovedì 14 marzo 2019

Tototrombati Montegranaro Riparti: due posti per tre pretendenti.


Con la notizia data dal Carlino oggi, che in realtà non ci dice nulla che non sapevamo ma, almeno, lo mette nero su bianco, nonostante la mancanza di ufficialità, vediamo quello che sta accadendo a livello di schieramenti principali per le prossime elezioni amministrative di Montegranaro, in attesa di sapere, bontà loro, cosa avranno deciso di fare gli outsider 5 Stelle e Forza Italia, outsider sì, ma in grado di spaiare qualche carta.
Quindi, gli antagonisti dell’attuale giunta sembrano aver trovato la quadra, tra la ricandidatura di Gastone Gismondi a Sindaco e una lunga lista di interessanti nuove entrate, compresa l’alleanza con SEL e diverse candidature di spessore come Franca Branchesi, ex sindaco, Ermanno Vitali, Presidente Avis e, pare, Lucio Melchiorri, prima papabile come candidato sindaco. Dalla parte della coalizione che regge l’amministrazione uscente, invece, i conti non riportano.
Infatti, se è vero quello che dice il Carlino, che sicuramente è più informato di me per cui devo dargli credito, ci sarebbero tre nuovi candidati al ruolo di assessore: Laura Latini, segretaria del PD, Andrea Franceschetti, cavallo di razza pura PD, ex Presidente di Città Vecchia nel quale ruolo ha cercato di darsi un lancio politico di spinta, c’è da vedere poi quanta; infine c’è quel Paolo Gaudenzi che tentenna, minaccia di lasciare, poi torna e, alla fine, se ha ragione il Carlino, vuole riscuotere giustamente anni di delfinato a Ubaldi con, fin qui, scarse soddisfazioni. Però non ci sono altrettanti assessorati che si andrebbero a liberare. Scatta, quindi, il giochino del “tototrombato”.
Giacomo Beverati è il più defenestrabile del lotto e lo diciamo da tempi remoti, facendolo presente anche al diretto interessato che si è sempre detto scettico, anzi, fiducioso nella lealtà degli alleati. Ma Beverati è autonomo, non ha uno schieramento dietro; e, diciamolo, non ha certo brillato per potenza politica, vivendo nell’ombra e muovendosi come fosse un assessore senza portafoglio o, quantomeno, con un portafoglio piuttosto risicato. A parte qualche regalia ad associazioni culturali “amiche”, a parte comparti del settore cultura intoccabili come Veregra Street, la stagione teatrale e musicale e poco altro, per la Cultura Beverati ha mosso davvero poco o niente. Sul centro storico stendiamo un velo pietoso. È quindi il più acclarato candidato alla trombatura.
Ne mancano altri due: una potrebbe essere, anzi, quasi certamente è Cristiana Strappa, assessore ai Servizi Sociali molto opaca, quasi evanescente, della quale rarissimamente abbiamo ascoltato la voce in Consiglio Comunale e le cui iniziative hanno sempre dato l’impressione di essere una scelta del suo schieramento, quello capitanato dal Vicesindaco Ubaldi, che posizioni politiche proprie. Stando la candidatura assessoriale di Gaudenzi, pare logico che la Strappa sia destinata all’avvicendamento.
Ma, posto che Beverati faccia le valigie, a chi lascerà il posto? Probabilmente e, secondo logica, alla Latini che, tra l’altro, si è occupata di iniziative culturali nel corso della consiliatura, anche se con scarsi risultati tangibili. Rimane da piazzare Franceschetti, il quale sembra essere lanciatissimo, forse il più lanciato di tutti, per fare l’assessore. Potrebbe fare anche lui l’assessore alla cultura e al centro storico, anche in funzione dei trascorsi con Città Vecchia, anche se lì, di cultura, se ne è sempre vista pochina e di centro storico si è sempre e solo parlato. E poi il ruolo è troppo basso per le pretese del nostro, non credo possa accontentarlo.
C’è Perugini, assessore ai Lavori Pubblici, che ha più volte ventilato l’ipotesi di un ritiro, ipotesi mai presa troppo sul serio ma che, in un quadro come questo, potrebbe anche essere plausibile, magari in funzione di mire politiche più elevate (Regione?). A questo punto i conti riporterebbero, e Franceschetti avrebbe il suo assessorato pregiato. Chissà.

Luca Craia