giovedì 28 marzo 2019

Marinelli non è segretario ma la sua linea vince. Gastone è più di destra di Endrio?


Risolto il giallo marzolino della politica montegranarese: Paolo Marinelli non è segretario cittadino di Sinistra Italiana. Lo abbiamo appreso non dallo stesso Marinelli, che si è sempre sottratto alla domanda se lo fosse davvero, anche sulla pagina Facebook de L’Ape Ronza, né da comunicazioni ufficiali del Partito. Lo abbiamo capito perché il comunicato stampa diffuso un paio di giorni fa da SI non porta la firma di Marinelli ma del segretario pro-tempore Giuseppe Viozzi. Quindi Marinelli è stato indicato erroneamente come leader cittadino e lui stesso sembra aver gradito, tanto che, a tutt’oggi, non si è mai preso la briga di smentire o chiarire.
Però Marinelli conta, nel suo partito, tanto che la sua linea vince. Certo, non vince in toto: sicuramente il giovane esponente della sinistra nostrana avrebbe preferito un’alleanza con i suoi amici del PD. Ma il fatto che SI abbia scartato sia l’ipotesi di accordo con Edi Mancini (sarebbe stato incredibile, dopo come sono stati trattati i suoi Consiglieri Comunali) che quella più percorribile di allearsi con il gruppo con cui ha fatto costruttivamente opposizione per cinque anni, sembra proprio portare la sua firma. Nonché quella dell’immarcescibile Mannolà.
Alla fine, è una scelta logica, accettabile, comprensibile. Si salva la capra di Viozzi e, contemporaneamente, si salvaguarda il cavolo di Buondonno. È una scelta, però, che mortifica le aspettative dei due Consiglieri uscenti, che hanno lavorato bene e che meriterebbero di tornare sui banchi del Consiglio Comunale, magari dalla parte del governo cittadino. Ma questo non è escluso, si può sempre correre senza casacca.
Quello che non si capisce è la motivazione: certo che Gismondi, quella tessera della Lega, poteva anche non prenderla, risparmiando imbarazzi ai potenziali alleati, ma anche con quella tessera in tasca, non è che sia diventato un estremista di destra. Certamente non è più di destra di Ubaldi che, in quanto a stare a destra, credo sia imbattibile, fintanto non serva allearsi col PD. La cosa incredibile è che la destra predappiana di Ubaldi, cinque anni fa, è stata gradita sia a Viozzi che ai vertici provinciali che benedirono l'alleanza con lui e la Mancini, mentre quella di Gismondi no. Va a capire perché.

Luca Craia