giovedì 28 marzo 2019

Elezioni Montegranaro: i Cinquestelle si chiamano fuori. Impossibile creare la squadra. Liberi di confluire ma senza benedizione.


Ci hanno provato in ogni modo, i Pentastellati montegranaresi, a creare una lista per competere alle prossime elezioni amministrative. Non ce l’hanno fatta. Lo hanno dichiarato con un post del loro blog in cui ammettono di non essere riusciti a creare la squadra, a trovare quei quindici nomi, quelle quindici persone disposte a spendersi per la collettività. È una dichiarazione amara, immagino lo sia per loro, ma lo è un po’ per tutti. Pensare che un paese come Montegranaro non riesca a dare alla politica, e a una forza che in Italia è fortemente maggioritaria e gode di grande consenso popolare, un numero sufficiente di persone per creare una lista è tristissimo, e la dice lunga su come funzionano le cose a Montegranaro. È un paese anomalo, dove la gente difficilmente si impegna in politica per paura, timore anche piuttosto fondato di conseguenze sul piano personale. Montegranaro è un paese dove fare politica, specialmente se fatta senza altri fini che il bene comune, può essere molto costoso, in termini umani ed economici.
Ma i Cinquestelle sono onesti e ammettono anche una loro responsabilità in questa situazione. Forse si è peccato di presunzione, forse ci si è chiusi troppo all’interno delle proprie convinzioni e principi, forse non si è stati troppo incisivi nell’opera di opposizione, troppo convincenti. In effetti, le proposte sono state molte, quasi tutte disattese quando non accolte per poi essere dimenticate. E la reazione a questo atteggiamento della maggioranza è sempre stata morbida, troppo morbida, e questo non ha aiutato a definire la collocazione del movimento sullo scenario montegranarese.
Non ci sarà una lista a Cinque Stelle a Montegranaro ed è un peccato, perché sarebbe stato opportuno che certe battaglie avessero avuto un prosieguo. Ma c’è ancora una possibilità: quella di vedere confluire qualcuno dei protagonisti pentastellati dell’ultimo quinquennio in una delle due liste che si stanno delineando. È una possibilità contemplata dallo stesso Movimento che però avvisa che non darà alcuna “benedizione” e chi si candiderà lo farà per proprio conto. E la cosa sarebbe piuttosto interessante ed esplicativa.

Luca Craia