giovedì 28 marzo 2019

La differenza tra Gianni Basso ed Ediana Mancini


Sento molti ripetere, quasi come un mantra, che la Giunta Mancini sta chiudendo il suo mandato in perfetto stile Basso. In effetti l’impressione è quella: Gianni Basso, il plurisindaco, l’uomo che, nel bene e nel male, ha disegnato la Montegranaro moderna, ha inventato dal nulla viale Gramsci, ha innescato il processo che ci ha regalato lo scheletro del palasport della Croce, ha disegnato la circonvallazione, ha metanizzato il paese, ha costruito l’orribile torre Zed;  ha modellato, in sostanza, la Montegranaro industriale degli anni ’70 per farla diventare la cittadina che è oggi, una cittadina un po’ scomposta ma dotata di servizi importanti che prima non aveva; Basso, dicevo, era solito spararsi una lunga serie di cartucce a fine mandato, trasformando il paese in un immenso cantiere, creando notevoli disagi ai cittadini per poi inaugurare il tutto in pompa magna pochi giorni prima dell’apertura dei seggi. Effetto garantito, tanto che ha fatto il Sindaco per vent’anni.
Ediana Mancini prova a fare lo stesso. Girare per Montegranaro, in questi giorni, è un’odissea, facendo lo slalom tra i cantieri, sobbalzando sui nuovi dossi artificiali, ammirando opere cosmiche tipo il complesso sportivo dello sprofondo di San Liborio o il giardinetto bucolico di via Baden Powell. E in effetti viene naturale pensare che si stia imitando il grande Basso-Quello-Basso. Ma ci sono delle differenze. Prima di tutto, Basso apriva i cantieri e li chiudeva in tempo, eccetto alcuni che dovevano restare sospesi a mo’ di pistola alla tempia, o vinco o si ferma tutto. Adesso, invece, la certezza di inaugurare a favor di urna elettorale non ce la dà nessuno.
Ma, soprattutto, Basso aveva un disegno in testa, un progetto, un’idea di come voleva fosse Montegranaro. Immagino avesse proprio l’immagine impressa nella mente, che quando chiudeva gli occhi la vedesse, la Montegranaro che voleva realizzare. Era un’idea sua, poteva anche non piacere, ma era un progetto preciso e cercava di realizzarlo. Non c’è riuscito, mi pare evidente, ma ha comunque cambiato Montegranaro, secondo me, che non sono certo un suo fan sfegatato, l’ha cambiata in meglio.
L’Amministrazione Mancini o, meglio, la lista “Mmezzo a la strada”… ops… “La Strada Giusta” mi pare che il progetto non ce l’abbia e che non ce l’abbia mai avuto. In questi cinque anni di amministrazione Mancini si è proceduto in maniera empirica, estemporanea, per progetti singoli e pure un po’ sballati, come quello di viale Gramsci, sicuramente di effetto estetico notevole ma di praticità nulla, anzi, dannoso per la collettività. Non ce l’hanno un progetto complessivo, i nostri attuali amministratori, non hanno una visione di insieme e lo si denota da come asfaltano: a macchie, a pezzetti, terminando le magnifiche mirabolanti asfaltature elettorali pochi metri prima di voragini, toppe, strade spaccate. Non hanno un progetto per il centro, tanto che viale Gramsci è sganciato da qualsiasi ragionamento sul centro storico, non hanno un progetto per lo sport, tanto che costruiscono nuovi impianti lasciando marcire i vecchi, non hanno un progetto sociale, industriale, economico, non hanno un progetto urbanistico. Fanno campagna elettorale, la fanno da cinque anni e c’è anche caso che la vincano, dopo tutto questo sforzo, Ma i vantaggi per Montegranaro non mi pare ce ne siano. Quando governava Basso, qualche vantaggio lo abbiamo visto.

Luca Craia