mercoledì 27 marzo 2019

Fondi aggiuntivi del sisma – Elena Leonardi: risposta insoddisfacente “ la Regione non spiega perché sono stati tagliati fuori edifici strategici di comuni terremotati”.

In Consiglio Regionale nessun “mea culpa” sull’utilizzo al di fuori del cratere di gran parte dei fondi europei.

Comunicato integrale

Discussa oggi in Consiglio Regionale l’interrogazione della capogruppo di Fratelli d’Italia Elena Leonardi sull’utilizzo dei Fondi Europei dell’Asse 8 destinati ad interventi per il sisma ma “dirottati” verso altri edifici della regione Marche. La Leonardi nella sua interrogazione chiedeva conto delle scelte operate dalla Regione e dell’ammontare delle risorse destinate ad interventi fuori dal cratere, evidenziando  tutte le “storture” scaturite in questi mesi e culminate nella redazione del piano triennale delle opere pubbliche della Regione Marche. Edifici pubblici della Giunta Regionale – peraltro alcuni già oggetto di recenti interventi -  strutture universitarie, mense ed edilizia di centri di ricerca saranno finanziati con i “famosi” 248 milioni dell’Asse 8; non solo, continua la rappresentante del partito della Meloni, dei 7,7 milioni di euro rivolti alla promozione turistica delle aree del sisma, sono già stati impegnati per manifestazioni che nulla c’entrano con le zone del cratere e molto lontane da esse.
La Leonardi evidenzia pertanto come la risposta in Aula dell’assessore competente sia ampiamente insoddisfacente, puntando il dito sulla autoreferenzialità delle scelte operate senza il coinvolgimento dei territori colpiti che devono essere i veri destinatari delle risorse aggiuntive.
Nel suo intervento in Aula il consigliere Elena Leonardi ha ricordato a riprova della distanza fra la fase decisionale e le comunità colpite dal sisma, alcuni casi emblematici di edifici all’interno del cratere che sono stati lasciati senza un fondo per il loro recupero e che sarebbero rientrati a pieno titolo nella programmazione dei fondi aggiuntivi. Petriolo con le scuole elementari e medie che necessitano della messa in sicurezza oltre che dell’efficentamento energetico, il caso della scuola di Fiuminata e le centrali idroelettriche del comune di Ussita. Tutte importanti realtà che scontano l’atteggiamento arrogante della maggioranza regionale, in prima linea il Pd, che invece di minacciare querele ai terremotati avrebbe potuto essere parte attiva facendo gli interessi di territori quando erano al Governo Nazionale oltre che regionale e soprattutto condividere le scelte per investimenti e rilancio con i territori colpiti. Restano infatti molti problemi irrisolti - anche dalla Leonardi evidenziati – sul mancato avvio della ricostruzione su tutte le problematiche post-emergenza come ad esempio i ritardi nelle consegne e le carenze strutturali delle SAE e i pesanti disagi che i terremotati affrontano da quasi tre anni a questa parte.