sabato 16 marzo 2019

La manifestazione per il clima e la tracotanza trasversale.


Il diritto a manifestare non si tocca. Si possono discutere le motivazioni, ma non si può mettere in discussione il sacrosanto diritto costituzionale di manifestare pubblicamente le proprie idee. Farlo è decisamente e inequivocabilmente eversivo, fascista, antidemocratico. Quindi, riguardo la manifestazione di ieri sul clima, possiamo non essere d’accordo sul motivo per cui i ragazzi sono scesi in strada ma non sul fatto che ci sono scesi.
Poi c’è l’insulto, che pensavo fosse prerogativa della sinistra moderna quando affibbia epiteti vergognosi all’avversario politico. Ricordate quanto è stato (ed è tutt’ora) vomitevole l’atteggiamento di tanti personaggi e persone comuni di sinistra che offendono l’intelligenza e la cultura di chi non la pensa come loro? Ebbene, oltre a essere oltraggioso e inqualificabile, questo atteggiamento è uno dei motivi per cui la sinistra perde elettorato come un tubo rotto perde acqua. Insultare i ragazzi che hanno manifestato ieri per il clima è la stessa identica cosa. Affermare che migliaia di giovani abbiano approfittato della manifestazione per marinare la scuola è un’offesa gravissima nei confronti di quei giovani che, invece, ci sono andati convintamente. E sono tanti, sono la stragrande maggioranza. Quella stessa maggioranza di ragazzi che si è documentata, ha discusso, ed è andata a manifestare consapevole di cosa stesse facendo. Dire il contrario è altrettanto offensivo.
Tutto questo è un enorme regalo alla sinistra, è un autogol strepitoso dello stesso Salvini che non ha capito, o sta facendo finta di non capire (ma stavolta la strategia è sbagliata) che quattro manifestanti che gridano insulti contro di lui non sono rappresentativi della moltitudine di giovani che sono andati a manifestare per tutt’altro motivo. In questo caso si è scesi allo stesso livello della sinistra che dà del decerebrato a chi non ha votato a sinistra. I ragazzi che manifestavano ieri non sono decerebrati, sono ragazzi preparati che hanno esercitato un loro diritto costituzionale.
Poi se non si è d’accordo con le ragioni della manifestazione, è un altro discorso. E qui vorrei capire perché non si è d’accordo.

Luca Craia

Foto: Quotidiano.net