martedì 26 febbraio 2019

Il Consiglio approva la mozione “Antonelli” sulle case popolari. Brizzola alla Casa di Riposo. Basso non si ricandida.


Chi avesse provato a seguire il Consiglio Comunale di Montegranaro in quella cosa che caparbiamente continuano a chiamare streaming si sarà accorto che il cittadino che voglia avvicinarsi alla politica deve soffrire: la diretta in ritardo, con un’inquadratura irrispettosa che tagliava fuori tutta l’opposizione e, comunque, come al solito, non si sentiva niente. Non si riesce a capire come mai un’Amministrazione Comunale che trova risorse economiche per le questioni più disparate e più o meno utili non riesca a trovare qualche centinaio di Euro per sistemare acusticamente la sala del Consiglio Comunale e fare in modo che chi segue da casa possa farlo capendoci qualcosa.
Ma veniamo a quanto accaduto. Tralascio le votazioni scontate sui punti tecnici e il prevedibile botta e risposta sul bilancio, che si è rivelato l’ennesima occasione per fare propaganda da un lato e per demolirla dall’altro. I punti più interessanti sono stati sicuramente la mozione del Presidente Antonelli sulle case popolari e la sostituzione del compianto Livio Botticelli alla Casa di Riposo. Ma la notizia forse più rilevante è stata la dichiarazione di Gianni Basso, il plurisindaco che ha amministrato Montegranaro dagli anni ’70 del XX secolo agli anni ’10 del secolo successivo, con qualche breve pausa in mezzo.
Basso ha dichiarato che non si ricandiderà più, che è molto impegnato nella sua nuova avventura di scrittore e che ora deve seguire la pubblicazione e la promozione dei suoi lavori, per cui non avrà più tempo da dedicare alla politica. Diciamo che Basso, politicamente, oramai era probabilmente giunto al capolinea, perdendo smalto e consensi e, dopo l’ultimo quinquennio all’opposizione, un’opposizione quasi sempre opaca e spesso contraddittoria, certamente la sua potenzialità politica s’è ridotta al lumicino. Apprendere però così del suo ritiro suona un po’ come la fine di un’epoca.
Basso ha amministrato Montegranaro, come lui stesso mi disse una volta, con l’idea del principe illuminato machiavelliano. Ha fatto cose buone e cose sbagliate, ma ha fatto comunque un sacco di cose. Soprattutto Basso, a differenza di chi amministra ora, ha sempre avuto una visione di insieme, un progetto complessivo sul quale modulare le azioni, giusto o sbagliato che fosse. Su questo c’è da augurarsi che chiunque vinca le prossime elezioni, le prime senza Basso dal 1975 a oggi, impari da lui: si governa coi progetti, non con gli interventi estemporanei.
La mozione Antonelli è passata. Ora l’Amministrazione Comunale si è impegnata a modificare il regolamento di assegnazione delle case popolari, obbligando il cittadino straniero che ne faccia richiesta a presentare una documentazione idonea a dimostrare il non possesso di beni immobili in patria, altrimenti cade il diritto. Questo potrebbe riequilibrare una situazione fortemente sbilanciata a favore degli stranieri, e lo stesso principio è auspicabile anche per altri regolamenti, coi quali si assegnano aiuti economici. E questo principio dovrà valere anche per chi la casa popolare già l’ha avuta assegnata, per cui è pensabile che qualcosa si muova positivamente per ridurre l’effetto ghetto che gli attuali regolamenti hanno generato. Sempre che l’Amministrazione Comunale non faccia come fa di solito con le mozioni che approva, ossia lasciarli lì, dentro un cassetto, come accaduto con il piano antenne o con l’abbattimento delle barriere architettoniche. La mozione è stata votata da Viviamo Montegranaro, da Sel e dalla maggioranza, con l’eccezione di Laura Latini, astenuta, che ha sollevato eccezioni di costituzionalità e dimostrandosi, oltre che grande esperta di turismo calzaturiero, anche finissima giurista. Astenuti anche i Pentastellati e Gianni Basso, va a capire perché.
Infine la Casa di Riposo, dove il seggio lasciato purtroppo vuoto da Livio Botticelli è stato assegnato a un nuovo componente, sempre di area ubaldiana: Andrea Brizzola, coordinatore di Liberi per Montegranaro e fedelissimo del Vicesindaco. Buon lavoro ad Andrea per quel che resta del mandato.
Delle questioni legate alle varianti al PRG ci occuperemo più avanti se, come pare, ci saranno sviluppi. Altrimenti vi risparmio il tedio.


Luca Craia