Mette
quasi tristezza questo botta e risposta sulle scuole di Montegranaro tra l’ex
Sindaco Gismondi e l’attuale Sindaco Mancini. Ma, mentre Gismondi gioca il suo
ruolo di oppositore ed esercita il diritto e il dovere di critica nei riguardi
dell’operato dell’Amministrazione Comunale che regge il paese da quasi un
quinquennio, vedere il Sindaco in carica salire costantemente sugli scudi, con
toni che apparterrebbero più all’opposizione che al governo, è uno spettacolo
davvero poco edificante.
Certo,
gli studi sulla vulnerabilità sismica degli edifici scolastici sono obbligatori
fin dal 2003 e il non averli espletati è responsabilità che accomuna tutte le
amministrazioni che si sono succedute da allora, ma la Giunta che si è trovata
a dover gestire l’emergenza terremoto ultima, un’emergenza mai così pressante
per il nostro territorio a partire dal ’97, ha dimostrato di non avere la
sicurezza degli alunni come priorità, muovendosi senza un programma e un progetto
precisi e, soprattutto, esponendo la popolazione scolastica montegranarese a
rischi elevati ed evitabili.
Si è
proceduto a tentoni, con scarsa lucidità: basti pensare che, per la scuola di
Santa Maria, si è messo in campo prima un progetto di miglioramento sismico e
poi un nuovo progetto di adeguamento, lavorando con due stralci diversi,
perdendo tempo e probabilmente anche denaro. Ma la mancanza di progettualità e
di sensibilità sulla materia si è manifestata con il dilatamento dei tempi di
intervento, lasciando i ragazzi a scuola in edifici notoriamente non sicuri
(vedi Santa Maria) o per i quali la non sicurezza era facilmente sospettabile
(vedi scuole medie). E in questo momento abbiamo un grosso ammassamento di ragazzi
in un plesso la cui vulnerabilità sismica è ignota. Si sta scherzando con il
fuoco.
A
pochi mesi dalla scadenza elettorale, abbiamo la scuola media quasi totalmente
inagibile. Se il problema di qualità dei materiali si rivelerà reale, i tempi
non saranno certo brevi, lasciando in eredità alla prossima amministrazione una
situazione ingarbugliata, difficile da risolvere e potenzialmente pericolosa. È
per questo che sarebbe molto più opportuno, da parte del Sindaco, un silenzio
meditato su tutta la questione, avendo ben presente che la vita e la sicurezza
dei ragazzi valgono infinitamente di più di marciapiedi e giardinetti.
Luca Craia