A Montegranaro la situazione del decoro urbano, cui poi è
legata quella del degrado sociale a cui assistiamo quotidianamente, è molto
seria e riguarda grandi aree urbane. Di quanto accade nel centro storico
parliamo spesso, sia perché ci abito, sia perché sono promotore e coordinatore
del Comitato Paese Mio che si sta occupando della questione. Ma sono molte le
zone che manifestano segni pesanti di degrado: pensiamo a San Liborio nella sua
quasi totale interezza, pensiamo alla zona circostante l’ospedale. Stamattina
il Corriere Adriatico riporta lo sfogo dei residenti della zona nota come
Brodolini, sempre a Santa Maria.
Il degrado avanza e, se nel centro storico ha raggiunto ormai
situazioni di allarme igienico-sanitario oltre che sociale, nel resto del paese
ha preso quella direzione e, in assenza di provvedimenti, non è pensabile un miglioramento.
Del resto, Montegranaro sta registrando un netto calo demografico, conseguenza
della profonda crisi economica che affligge il paese che fu industriale, e questo
comporta conseguenze urbanistiche e sociali molto gravi. Basti pensare a quanti
stabili disabitati già esistono nell’intero tessuto urbano, non solo nel centro
storico. Basti pensare a quanti scatoloni vuoti, che una volta contenevano fabbriche,
e ora ospitano sporcizia e animali. È un processo degenerativo importante,
quello in atto, e bisogna prenderne coscienza e metterci mano con estrema
urgenza, cosa che non sembra avvenire.
Dispiace, però, che il paese sia così diviso. I problemi ci
sono e sono tanti, ma vederli solo per comparti, magari mettendosi in
competizione tra quartieri, è quanto di più sbagliato possiamo fare come
cittadini. Montegranaro è un paese solo, non un’unione di quartieri, è una solo
e unica comunità, o così dovrebbe essere. È ora che i Montegranaresi comincino
a ragionare come una comunità.
Domenica scorsa, per la manifestazione Puliamo Noi
organizzata dal Comitato Paese Mio per sottolineare il degrado del centro
storico, c’era gente di tutto il paese, non solo del centro. La prossima
iniziativa del Comitato sarà diretta ad accendere la luce sul degrado di San
Liborio. Sarebbe bello e molto più efficace se gli amici della zona Brodolini,
o quelli di altri quartieri che vivono situazioni di degrado, si uniscano a noi
e si faccia corpo unico, un corpo che non debba andare contro chi amministra ma
che li aiuti a capire i problemi reali del paese e a trovare le soluzioni più
opportune e vicine alle vere necessità della gente. Serve unità, non divisione.
Luca Craia