Io vi capisco, cari amici, che fate attenzione quando
mettete piede, virtualmente parlando, in questi spazi. Interagire con L’Ape
Ronza può essere pericoloso, per cui fate bene a leggere senza mettere il like,
senza condividere o, magari, passandovi il post tra amici ma solo in privato.
Lo so che è pericoloso, ci sono casi documentabili e documentati di gente che
ha passato guai neanche tanto leggeri per aver messo un “mi piace” a un post de
L’Ape Ronza o addirittura essersi permessi di commentare. Sono pochi i temerari
che se la sentono, pochissimi quelli che condividono.
Bisogna stare attenti a non avvicinarsi troppo a L’Ape Ronza
e al suo autore, anche partecipare alle iniziative che organizza può essere pericoloso,
perché poi magari ti vedono e chissà che pensano, magari si arrabbiano e chissà
poi che può capitare. E qualcosa può capitare, è anche capitato. L’Ape Ronza è sulla
lista dei cattivi, s’è pure beccato una querela, fortemente voluta dai piani
alti, anche se l’ha firmata qualcun altro.
Per cui io vi capisco, voi che leggete (e siete tanti, lo
vedo dai report del blog e di Facebook) ma non interagite, vi tenete alla
larga. E stimo infinitamente quelli che, invece, hanno il coraggio di essermi
amici. Perché lo so che ci vuole coraggio. Però consentitemi una domanda: ma come lo volete
cambiare sto mondo, voi così arrabbiati sui social, ma che non vi volete esporre? Mandando avanti gli altri?
Come le volete migliorare le cose? Aspettate che vengano giù i gilet gialli?
Luca Craia