Mentre nel cratere le macerie continuano a far bella mostra
di sé, mentre burocrati e politici si rimpallano responsabilità sull’immobilismo
ormai pluriennale negli interventi post sisma, mentre la gente vive in casette
inadeguate, spesso marce, mentre i disagi avvelenano la vita di migliaia di
terremotati veri, arriva un terremoto con epicentro vicino Ravenna. Il
terremoto di cui parlo ha una magnitudo non bassissima ma nemmeno così elevata,
tanto che, al momento, non pare abbia prodotto danni nell’area più direttamente
colpita.
Però ha prodotto danni a Pesaro. Oggi, sul Corriere
Adriatico, si comincia a fare la conta delle lesioni causate dal terremoto
ravvenate, una scossa di magnitudo 4.6. A Pesaro, ricordiamolo, sono giunti un
bel po’ di fondi derivanti dal terremoto del 2016, quello che ha colpito la
stessa regione ma un po’ più a sud e che a Pesaro non ha prodotto danni
materiali, solo danni indiretti, causati dai turisti che si sono messi paura e
non hanno confermato o prodotto prenotazioni. Adesso che la terra ha tremato in
Romagna, e con una magnitudo nettamente inferiore a quella del 2016, arrivano i
danni materiali.
In tutto questo vorrei ricordare che il Presidente della
Regione Marche è di Pesaro, così come il segretario del PD, votato anche, per
dire, a Fermo.
Luca Craia