martedì 1 gennaio 2019

Il non-presidente degli Italiani o il presidente dei non-italiani.

Non una parola sulla povertà che dilaga nel Paese. Non una parola sulle centinaia di migliaia di disoccupati, cassintegrati, esodati. Non una parola sulla gente che si è ammazzata per la miseria, la perdita di lavoro, l’incapacità di vedere un futuro. Non una parola per gli imprenditori le cui aziende sono scomparse per colpa di un sistema malato. Non una parola sulle folle di poveri che si assembrano alla Caritas o presso altre associazioni di volontariato, quello vero, quello che non lucra sulle miserie della gente. Non una parola per i terremotati che da due anni vivono in baracche, container, sbattuti in giro come pacchi, gente che non rivedrà più i propri paesi, le proprie case, le loro comunità com’erano.
Il Presidente degli Italiani si preoccupa degli immigrati, delle ong che li gestiscono, della “cattiva politica” che sta cercando, sbagliando un sacco di cose, senz’altro, di aiutare gli Italiani. Mattarella è un padre di famiglia che si preoccupa dei figli altrui e lascia i propri a morire di fame e malattie. Non c’è alcuna spiegazione logica o umana in questo comportamento. È follia pura, eppure oggi giornali, telegiornali, i buoni plaudono.
A plaudire sono quelli che non hanno problemi ad arrivare a fine mese. Plaudono quelli che possono spendere cento e passa Euro per il cenone di Capodanno, preoccupati per il sistema che rende schiavi gli immigrati, che li porta in Italia a fare manovalanza per lo spaccio, il crimine, oppure per fare i raccoglitori di cotone, pardon, aranci o pomodori a costo quasi zero per la mafia e gli amici di chi vuole che l’Italia sia questa. Non plaudono quelli che hanno fatto il cenone con lenticchie e zampone a casa, perchè al ristorante non possono andare, non se lo possono più permettere. Quelli, al presidente, non interessano.
È ingiusto per gli immigrati, è ingiusto per gli Italiani. È tutto sbagliato, tanto palesemente che non accorgersene significa essere stupidi o in malafede. Eppure c’è chi applaude a questo discorso spaventoso, a cui ha fatto eco, guarda caso, quello del Papa2 (ricordiamoci che viviamo nell’epoca dei due Papi), che ha detto sostanzialmente le stesse cose senza nemmeno avere il pudore di nascondere il fatto che si fossero messi d’accordo prima.
Gli Italiani devono tenere duro. C’è la possibilità che le cose cambino, già nel 2019, ed è questo che temono quelli che scrivono i discorsi dei grandi. Il Popolo ha ancora il potere di cambiare le cose. Potrebbe cambiarle in meglio o in peggio. C’è il rischio di un ritorno ai totalitarismi nazionalistici del ventesimo secolo, ma c’è anche la possibilità di creare un’Europa nuova, quella dei Popoli e non della finanza. Stanno cercando in tutti i modi di evitarlo.

Luca Craia