Clima disteso quello che si è registrato ieri sera all’incontro
tra gli assessori al centro storico e all’ambiente del Comune di Montegranaro e
i rappresentanti del Comitato “Paese Mio”, un incontro scaturito dalla
necessità di confrontarsi dopo la manifestazione programmata dal Comitato per
ripulire il centro storico di Montegranaro abbandonato a se stesso da troppo
tempo e privo di un vero programma di pulizia. La situazione è piuttosto
critica, nel castello montegranarese, tra guano di piccione e rifiuti
abbandonati, e il Comitato, di cui sono il coordinatore e il fondatore, ha
deciso già prima delle Festività Natalizie di operare direttamente con i suoi
volontari per sopperire alle inadempienze del Comune. A seguito di questa
decisione, il Comune ha finalmente impegnato i propri tecnici per redigere un piano
concreto per pulire e mantenere pulito il quartiere antico. L’incontro di ieri
sera serviva a illustrarlo al Comitato.
Siamo andati all’appuntamento con una delegazione di cinque
persone, con il massimo spirito costruttivo, soddisfatti per essere stati
finalmente convocati dall’Amministrazione Comunale dopo cinque mesi di
richieste di incontro da parte nostra, sempre disattese. E soddisfatti eravamo
anche per la pulizia eseguita la scorsa settimana dagli uomini incaricati dal
Comune, pulizia giunta in extremis per scongiurare l’intervento diretto dei
cittadini che, domenica, anziché pulire, sono andati a verificare quanto fatto.
In effetti il principio dovrebbe essere che, già pagando profumatamente le tasse
comunali per il servizio, l’opera volontaria deve essere uno sprone e non uno
strumento del pubblico. In questo caso l’opera volontaria non è servita, ma è
servito evidentemente lo sprone.
Il piano che ci è stato presentato può funzionare, lo
abbiamo trovato unanimemente positivo: il centro storico è stato suddiviso in
settori, tra le aree spazzolabili meccanicamente e quelle in cui è necessario
intervenire manualmente. È però importantissimo il programma di opere per
allontanare la popolazione aviaria, quei piccioni che costituiscono la maggior
preoccupazione dei cittadini per via della produzione cospicua di guano,
veicolo di potenziali malattie. È in programma l’installazione di speroni e
dissuasori elettrici che dovrebbero fare in modo che gli uccelli siano
impossibilitati a posarsi sulle sporgenze, limitandone giocoforza la presenza
in strada e, di conseguenza, la produzione di escrementi. Il piano prevede
interventi sia sugli edifici pubblici che su quelli privati. Manca però, e
questa è una lacuna grave, un progetto per limitarne la popolazione come, per
esempio, l’uso dei gabbioni utilizzati con una certa efficacia in passato. Ma
non disperiamo: in teoria si può intervenire in seguito.
Dico in teoria, perché in pratica si dovrà vedere se questa
nuova apertura alla società civile da parte degli Amministratori sia duratura o
rimanga solo per il tempo necessario a far rientrare le proteste. Così come si
dovrà vedere, all’atto pratico, se il sistema verrà applicato doviziosamente e
durevolmente nel tempo. Paese Mio rimarrà vigile e pronto a scendere in campo
quando e se necessario.
L’unico rammarico rimane per il fatto che tutto questo si
poteva fare molto prima, senza la necessità di iniziative da parte del Comitato
ma soltanto ascoltando quello che i cittadini vivono e possono suggerire.
Luca Craia