venerdì 18 gennaio 2019

Piano pulizia: buono, ma ora vediamolo applicato.

Clima disteso quello che si è registrato ieri sera all’incontro tra gli assessori al centro storico e all’ambiente del Comune di Montegranaro e i rappresentanti del Comitato “Paese Mio”, un incontro scaturito dalla necessità di confrontarsi dopo la manifestazione programmata dal Comitato per ripulire il centro storico di Montegranaro abbandonato a se stesso da troppo tempo e privo di un vero programma di pulizia. La situazione è piuttosto critica, nel castello montegranarese, tra guano di piccione e rifiuti abbandonati, e il Comitato, di cui sono il coordinatore e il fondatore, ha deciso già prima delle Festività Natalizie di operare direttamente con i suoi volontari per sopperire alle inadempienze del Comune. A seguito di questa decisione, il Comune ha finalmente impegnato i propri tecnici per redigere un piano concreto per pulire e mantenere pulito il quartiere antico. L’incontro di ieri sera serviva a illustrarlo al Comitato.
Siamo andati all’appuntamento con una delegazione di cinque persone, con il massimo spirito costruttivo, soddisfatti per essere stati finalmente convocati dall’Amministrazione Comunale dopo cinque mesi di richieste di incontro da parte nostra, sempre disattese. E soddisfatti eravamo anche per la pulizia eseguita la scorsa settimana dagli uomini incaricati dal Comune, pulizia giunta in extremis per scongiurare l’intervento diretto dei cittadini che, domenica, anziché pulire, sono andati a verificare quanto fatto. In effetti il principio dovrebbe essere che, già pagando profumatamente le tasse comunali per il servizio, l’opera volontaria deve essere uno sprone e non uno strumento del pubblico. In questo caso l’opera volontaria non è servita, ma è servito evidentemente lo sprone.
Il piano che ci è stato presentato può funzionare, lo abbiamo trovato unanimemente positivo: il centro storico è stato suddiviso in settori, tra le aree spazzolabili meccanicamente e quelle in cui è necessario intervenire manualmente. È però importantissimo il programma di opere per allontanare la popolazione aviaria, quei piccioni che costituiscono la maggior preoccupazione dei cittadini per via della produzione cospicua di guano, veicolo di potenziali malattie. È in programma l’installazione di speroni e dissuasori elettrici che dovrebbero fare in modo che gli uccelli siano impossibilitati a posarsi sulle sporgenze, limitandone giocoforza la presenza in strada e, di conseguenza, la produzione di escrementi. Il piano prevede interventi sia sugli edifici pubblici che su quelli privati. Manca però, e questa è una lacuna grave, un progetto per limitarne la popolazione come, per esempio, l’uso dei gabbioni utilizzati con una certa efficacia in passato. Ma non disperiamo: in teoria si può intervenire in seguito.
Dico in teoria, perché in pratica si dovrà vedere se questa nuova apertura alla società civile da parte degli Amministratori sia duratura o rimanga solo per il tempo necessario a far rientrare le proteste. Così come si dovrà vedere, all’atto pratico, se il sistema verrà applicato doviziosamente e durevolmente nel tempo. Paese Mio rimarrà vigile e pronto a scendere in campo quando e se necessario.
L’unico rammarico rimane per il fatto che tutto questo si poteva fare molto prima, senza la necessità di iniziative da parte del Comitato ma soltanto ascoltando quello che i cittadini vivono e possono suggerire.

Luca Craia