sabato 12 gennaio 2019

Amatrice, la neve e la genialata della bufala della bufala.


Non si può dire che non siano furbi, quelli che gestiscono l’informazione di regime in Italia, chiarendo subito che è cambiato il governo ma il regime no (questo meriterà un trattamento a parte). Stiamo assistendo in questi giorni a qualcosa di geniale nel campo della disinformazione: la creazione di una bufala per far apparire una bufala una cosa che bufala non è.  Mi riferisco al caso della cosiddetta “fake news” di Amatrice. Cos’è successo: hanno messo in giro delle foto, pare scattate in Libano, di un campo di roulotte e capanne varie e l’hanno spacciate per immagini di Amatrice. Ovviamente i condivisori compulsivi dei social non hanno deluso le aspettative e hanno fatto girare a trottola le foto false, inconsapevoli di diffondere qualcosa di non vero una volta di più. Poi è partita la correzione: quelle foto sono false, è una fake news. Infatti le foto sono false, ma non è affatto falso che Amatrice e gli Amatriciani siano in serie difficoltà dopo il terremoto e, come loro, gran parte dei terremotati che stanno affrontando il terzo inverno in mezzo a grandi disagi, tra casette di cartone costate come ville di lusso, moduli per gli allevatori di latta (gli allevatori si vede che meritano di morire assiderati), black out e disservizi vari. Certo non è la situazione dipinta dalla foto-bufala, ma ci andiamo parecchio vicino. Però la diffusione della bufala ha ottenuto il suo scopo: ora la percezione è che ad Amatrice e nelle zone terremotate va tutto bene. Essendo falsa la notizia è vero automaticamente il contrario. Obiettivo centrato. Geniale.

Luca Craia