giovedì 6 dicembre 2018

Il ritorno del Zippomat. Ci sarà pericolo?


Dopo aver sfasciato l’ultima macchina e aver mandato all’ospedale il conducente, il pilomat che apre e chiude l’isola pedonale di viale Gramsci, a Montegranaro, era stato tenuto spento (o forse era rotto, come sempre la comunicazione ufficiale di piazza Mazzini omette o abbonda di particolari in base alle necessità momentanee) per un periodo di “accertamenti”. In sostanza sembra che si aspettassero delucidazioni da parte della ditta installatrice su come mai l’infernale apparecchio si alzasse di sua sponte e distruggesse coppe dell’olio come se non ci fosse un domani.
Evidentemente la risposta dell’installatore è stata tranquillizzante per gli amministratori montegranaresi che, già da qualche giorno, hanno rimesso in funzione il nostro amato Zippomat. Verrebbe da dire che, se sono tranquilli Ediana Mancini e combriccola cantante, possiamo star tranquilli pure noi. Ma, visti i precedenti e quel certo pressappochismo che ha sempre contraddistinto le scelte dell’amministrazione montegranarese, io tanto tranquillo non ci sto e, dovendo passare lì sopra, mi preoccupo. Se posso, evito di passarci.
Il punto è che, almeno fino all’ultima macchina massacrata, pare che il nostro Zippomat non sia dotato di alcuno strumento di sicurezza che ne impedisca l’innalzamento qualora la sua traiettoria sia impegnata. Eppure è una misura di sicurezza elementare: per esempio, nei macchinari delle fabbriche, almeno in quelli a norma, misure di questo tipo esistono e sono obbligatorie. Chissà se siano o no obbligatorie anche per questi aggeggi che, come abbiamo avuto modo di constatare, se ci si mettono di buzzo buono qualche danno, anche serio, possono farlo. Mettiamo che, invece di una vettura, nel momento dell’erezione il Zippomat incontri una persona in carrozzina, che succederebbe? Lì non si rompe solo la coppa dell’olio.
Ma, qualsiasi sia l’obbligo di legge, dovrebbe comunque prevalere il buon senso e la famosa diligenza del buon padre di famiglia (che non è una carrozza del west) che, almeno a casa mia, prevedrebbe molta cautela quando uno strumento possa far male alle persone. Speriamo che anche a piazza Mazzini la pensino come me e abbiano fatto in modo che il Zippomat non possa più nuocere. In attesa di rassicurazioni, precauzionalmente, io lì sopra non ci passo.

Luca Craia