venerdì 7 dicembre 2018

Alessandrini difende Ceriscioli ma dimentica la discarica di fianco all’ospedale.


Fedele fino all’ultimo respiro, il segretario PD di Fermo, Fabiano Alessandrini, che oggi si scaglia contro Andrea Agostini, rampante esponente di FDI con aspirazioni dichiarate di un seggio in Regione, che nei giorni scorsi aveva fortemente (e opportunamente) contestato la politica regionale in fatto di sanità specie per quanto riguarda le scelte effettuate per il nuovo ospedale di Fermo. Difende a spada tratta il progetto del nuovo nosocomio, il cui lavori di costruzione stanno partendo, con la consueta caparbietà dell’uomo di partito, del resto ben remunerato visti gli incarichi prestigiosi conferitigli.
Non entro nel merito della questione, anche se, sull’ospedale di Fermo, si potrebbe aprire un dibattito lungo e potenzialmente sanguinoso, tra rischio di sprechi, dubbi sulla destinazione dei vecchi immobili e reale servizio al territorio. Mi soffermo, però, su un argomento che sembra sfuggire un po’ a tutti ma che anche Alessandrini, essendo uomo del Fermano, dovrebbe conoscere e prendere in considerazione: la discarica di San Pietro.
A 1,8 chilometri dal sito dove sorgerà il nuovo ospedale si trova la discarica di San Pietro, che insiste sul territorio di Torre San Patrizio e che, essendo satura la vasca originale, è in corso di ampliamento con una nuova vasca della capacità di 380.000 metri cubi. Ad aggravare la situazione c’è la porcilaia attigua con annessa centrale a biomasse. Per quanto tutto sia sicuramente a norma, la presenza di impianti che trattano materiale potenzialmente pericolosi a un tiro di schioppo da dove si curano malattie dovrebbe quantomeno creare qualche preoccupazione. Invece pare non se ne interessi nessuno, men che meno Alessandrini.

Luca Craia