giovedì 29 novembre 2018

Programma opere pubbliche o programma elettorale? Per il centro storico ancora Euro 0.



È stato approvato dalla Giunta Comunale di Montegranaro il nuovo piano triennale delle opere pubbliche per il periodo 2019 – 2021. Dato che il 2019 è anno di elezioni e la stessa Giunta può essere certa di applicare il piano solo fino a maggio prossimo, il piano di per sé può rappresentare, ferma la coerenza, un canovaccio di programma elettorale. Per questo motivo diventa doppiamente interessante leggerlo, anche perché le opere in esso contenute sono tutte programmate per il primo anno, per cui le cose sono due: o Montegranaro diventerà un enorme cantiere da qui a maggio, tanto enorme da far impallidire il faraonico Gianni Basso degli anni ’80, oppure le opere si faranno a patto che si vincano le elezioni. Vediamo cosa contiene:
-  Riqualificazione e adeguamento alla normativa incendi dell’area dello stadio La Croce, per un importo di 500.000 Euro. Ma ancora non si parla di che fine far fare allo scheletro del palasport/orto botanico naturale;
- adeguamento sismico del municipio, per 2.470.000 Euro, soldi dei terremotati. Da notare che in realtà non si tratterà di solo adeguamento sismico ma di una totale ristrutturazione;
- riparazione danni sisma chiesa di San Serafino, per 1.040.500 Euro. E qui la domanda sorge spontanea: ma non erano già stati riparati? La chiesa è stata riaperta, era sicura o no?
- Riparazione danni sisma palazzo Francescani, per 1.549.400 Euro. Anche qui la cosa è preoccupante: se ci sono danni così importanti, e sappiamo che ci sono, come mai il palazzo è aperto al pubblico?
- Riparazione danni Torre dell’Annunziata, per 164.800 Euro. Ma non l’hanno inaugurata la scorsa estate?
- Lavori di sistemazione e realizzazione centri sociali nei quartieri per 200.000 Euro. Non mi risulta ci siano centri sociali comunali nei quartieri, e con 200.000 Euro che ci vuoi realizzare?
Queste sembrano essere le priorità della Giunta Mancini per l’immediato futuro. Come si può notare, ancora una volta non c’è un centesimo per il centro storico, come del resto era da aspettarsi visto che si è perso un sacco di tempo dietro a un progetto fantasma che tale è rimasto e ora non si può certo stanziare del denaro per qualcosa che non è neanche stato concepito. Auguriamoci che, almeno nel programma elettorale, si ricordino che sotto il municipio non c’è il nulla, non c’è una medina appartenente alla giurisdizione di Casablanca e non c’è o, almeno, non dovrebbe esserci un ghetto.

Luca Craia