Ogni volta che vedo Montegranaro deserta nei fine settimana
mi chiedo cosa si possa fare per rianimare un centro che muore ogni giorno di
più. È evidente che serva una politica complessiva, un piano articolato che
contempli l’incentivazione per l’apertura di attività commerciali e ricettive e
un progetto culturale che promuova iniziative consone al contesto, il tutto pensato
in un discorso più ampio di recupero globale, urbanistico e sociale del centro
storico nella sua interezza.
Le iniziative che via via si prendono, in maniera saltuaria,
di solito funzionano, basti vedere i mercatini dello scorso settembre o il
grande successo della castagnata dell’Avis, che ha letteralmente riempito la
piazza. Questo indica che, tutto sommato, i Montegranaresi sono propensi a
frequentare gli spazi cittadini, a patto che si offra loro qualcosa. È però
impensabile che si possano organizzare eventi continui coprendo tutti i fine
settimana dell’anno.
In questo senso è fondamentale la presenza del cinema. Il La
Perla non svolge più la sua funzione ormai da anni e le iniziative recenti dell’assessorato
alla cultura, con proiezioni disarticolate, mal promosse e comunque non
organiche, hanno sostanzialmente fallito. Il motivo del fallimento è
probabilmente imputabile proprio alla disorganicità dell’iniziativa. Il cinema
deve essere una presenza costante nell’offerta di attrattive, deve essere
comunque funzionante ogni fine settimana, qualunque sia la programmazione.
Aperture a spot sono del tutto inefficaci.
Investire per far funzionare come sala cinematografica il La
Perla sarebbe lungimirante, in quanto andrebbe nella stessa direzione in cui
gli intenti dichiaravano di andare con il cospicuo investimento del marciapiede
di viale Gramsci, investimento rimasto inutile in quanto non collegato ad
alcuna iniziativa organica per far rivivere il centro. Si è investito mezzo
milione di Euro in una struttura bella ma inutile perché non si si sono voluti
spendere pochi spiccioli per creare i motivi per cui la gente la frequentasse.
Il La Perla manca di attrezzature per il digitale, cosa che lo
rende inutilizzabile come cinema. Ma per metterlo nelle condizioni di funzionare, l’investimento
sarebbe minimo. Qualche anno fa c’era un abbozzo di accordo con l’ultimo
gestore per dividere a metà le spese che, per il Comune, sarebbero state di
circa 35.000 Euro. Bazzecole, pensando a quante centinaia di migliaia di Euro
questa Amministrazione sta spendendo per cose certamente non più utili. Quindi
il fatto che il cinema ancora non funzioni è, con ogni evidenza, una scelta
politica.
È una scelta, però, che contraddice la volontà di rilanciare
il centro, volontà per la quale si sono investiti tanti soldi in viale Gramsci.
Da ciò si desume che non esiste un progetto articolato, che non c’è una visione
di insieme. Così facendo, però, si sprecano soltanto soldi. Il risultato è il
deserto che vediamo ogni fine settimana a Montegranaro.
Luca Craia
È