Comunicato integrale
Rischia di tramutarsi in un clamoroso
autogol la scelta del Governatore delle Marche, Luca Ceriscioli, di ricorrere
contro il decreto “Genova”. Ad affermarlo, spiegandone le ragioni, il
capogruppo regionale della Lega nord, Sandro Zaffiri.
“E’ una scelta, quella di Ceriscioli,
che non ci convince per più motivi – afferma Zaffiri – anzitutto, perché
sembrerebbe dettata più dal tentativo di coprire le responsabilità
dell’Esecutivo regionale per i tanti e gravi errori commessi nella fase di
ricostruzione, che per la presunta estromissione dei territori dalle scelte
operate dal Governo e dal Commissario per la ricostruzione. Il ricorso –
secondo l’esponente del Carroccio – rappresenta un pericoloso diversivo messo
in campo da Ceriscioli per coprire con una striminzita, ma costosa, “foglia di
fico tutti gli errori fin qui commessi”. “Costosa in termini di spesa e di
tempo – incalza Zaffiri – perché un ricorso attiva risorse economiche e
professionali, le distoglie da obiettivi più opportunamente legati alla
ricostruzione e all’assistenza delle popolazioni terremotate, allungando tempi
già dilatati da una burocrazia che gli stessi Ceriscioli e compagni hanno
voluto”. “Non regge, poi, la tesi del coinvolgimento – aggiunge polemicamente
Zaffiri – perché non mi risulta che, nelle scelte operate dalla Giunta
regionale nella prima fase della ricostruzione, siano state tenute nella dovuta
considerazione le voci del territorio e dei consiglieri di minoranza”. “La
scelta di estromettere i vicecommissari presidenti di Regione era inevitabile,
dettata dalla chiara incapacità di gestire la ricostruzione in modo serio e in
tempi rapidi. Ora – conclude Zaffiri – l’estremo tentativo di Ceriscioli di
salvare la faccia attraverso il ricorso e cercando, addirittura, di portare
altri Governatori in questo ginepraio rappresenta un rischio ancora più grave
di quello di far trascorrere un nuovo inverno ai terremotati in casette fredde,
umide e ammuffite”.
Sandro Zaffiri
Lega Marche