venerdì 16 novembre 2018

Fatturazione elettronica: Fratelli d’Italia dice no. Ma gli altri che dicono?


La fatturazione elettronica obbligatoria per tutte le imprese è l’ennesimo ritrovato di una burocrazia che, anziché controllare, automatizza le procedure noncurante degli effetti che produce. Se l’obbligo incide positivamente sui tentativi di evasione o elusione, dall’altro lato produce un aggravio di costi notevole e una complicazione nella gestione dell’impresa che per le piccole aziende può diventare un problema molto serio. Purtroppo, però, la burocrazia non ha la minima sensibilità circa i problemi di imprenditori e commercianti, e la politica sembra preoccuparsene poco, magari convinta che il vantaggio per l’erario sia maggiore dello svantaggio per le imprese che, alla lunga, si traduce in ulteriore elemento di crisi. Un provvedimento, insomma, che danneggia le piccole aziende, già in serie difficoltà per una crisi perdurante da troppo tempo, ma non va a incidere sulle grandi evasioni. Insomma, l’unico vantaggio è per i burocrati, mentre per le imprese il danno è serio.
Fratelli d’Italia sta promuovendo una raccolta firme al fine di rinviare l’introduzione della fatturazione obbligatoria per le piccole imprese al 2022. È un’iniziativa condivisibile che mi auguro venga accolta favorevolmente dai cittadini raccogliendo un numero importante di adesioni qualunque sia il proprio pensiero politico (per firmare clicca qui http://www.fratelli-italia.it/raccolta-firme/). È comunque sorprendente che l’unico, nel panorama politico italiano, a essersi posti il problema sia il partito di Giorgia Meloni. È anche sorprendente che l’idea di fondo nasca al PD, ma forse questo è molto meno sorprendente. Una forza politica attenta e vicina ai reali bisogni dei cittadini non potrebbe che essere contraria all’introduzione di questa ulteriore vessazione nei confronti di categorie economiche particolarmente deboli.

Luca Craia