Ci si aspetterebbe, in un paese come Montegranaro, che le
cose funzionino come debbano funzionare, specie quando riguardano i più
piccoli. Le scuole montegranaresi stanno vivendo un periodo difficile, dovuto
ai lavori di adeguamento sismico dell’edificio che, fino al giugno scorso,
ospitava la scuola di Santa Maria. Un periodo difficile che, ovviamente,
qualche disagio lo ha creato, forse qualcosa più di qualche disagio, ma ci si
aspetterebbe che, dopo i primi periodi, ci si muova per risolvere le questioni
rimaste irrisolte. Invece, ormai alla fine di ottobre e, quindi, a oltre un
mese dall’inizio dell’anno scolastico, i problemi che c’erano a metà settembre
sono ancora tutti lì.
Ne abbiamo già parlato: ci sono bambini che sono rimasti
privi del servizio scuolabus. Questo è imputabile all’aumento di bambini che
usufruiscono del trasporto scolastico, derivante, appunto, dal trasferimento
del plesso del quartiere Santa Maria dalla parte opposta del paese, a San
Liborio. I posti messi a disposizione si sono rivelati insufficienti e ci sono
bambini che sono rimasti a terra. Ci sono le liste di attesa, che suonano come
una presa per i fondelli perché come si può pensare che si liberino dei posti?
La soluzione più logica sarebbe quella di integrare il servizio introducendo un
ulteriore pulmino ma, a quanto pare, non ci sono soldi.
Le scuole elementari del centro e le scuole medie non hanno
più alcuna vigilanza all’ingresso e all’uscita di scuola. Questo è molto
pericoloso perché, specie alla fine delle lezioni, un gran numero di bambini si
riversa in strada e non c’è nessuno, né la Polizia Municipale né i cosiddetti “nonni
vigile”, a dirigere il traffico e a minimizzare i rischi. Rischi che ci sono,
come ci sono genitori inferociti per questo motivo ma, fino a oggi, soluzioni non
sono state proposte, Probabilmente anche qui non ci sono soldi.
Ma i soldi ci sono per altre cose. Si sono trovati soldi per
comprare le altalene per il micro-giardino di via Della Repubblica, 6.100 Euro.
Si sono trovati soldi per il mercatino dell’artigianato, per i gonfiabili di
San Serafino e per tantissime altre cose belle, ma forse meno prioritarie della
sicurezza dei bambini. Eppure il Sindaco è una maestra, così, per dire.
Luca Craia