Di ristrutturare il municipio non erano per niente convinti,
Ediana Mancini & Co., diciamolo. Sì, per carità, stava nel programma
elettorale e avevano pensato anche a una cifra da spenderci ma non ci credevano
nemmeno loro. Del resto, con 500.000 Euro, non è che ci si potesse fare granchè:
una sbiancata alle scale, un finto parquet dove non c’è più il pavimento, una
ripassata al tetto e poco di più. Questo lo deduciamo dal fatto che, ora che
sono arrivati altri mille mila Euro come una manna dal cielo, non è che si sia
detto che il progetto cambia, che si farà di più. No, a quanto leggiamo, resta
tutto uguale, nel senso che non avevano idea di dove mettere le mani prima e
non ce l’hanno manco ora, solo che ora hanno i soldi. E poco non è.
Il Municipio di Montegranaro, è messo male, ma male male
male. L’ultimo terremoto, in realtà, non ha fatto granchè danno: il danno c’era
prima e, ovviamente, una bella sbatacchiata non è che abbia migliorato le cose.
Ma prendersi un milione e mezzo di Euro del terremoto, soldi dei terremotati
che servivano per riparare i danni del terremoto, quelli veri, quelli del
terremoto del 2016, non quelli di quello di vent’anni fa, a me pare piuttosto
vergognoso, come ho detto più volte. Ma la filosofia imperante, al di sopra di
ogni senso di giustizia, è quella dell’ “a caval donato” e quindi prendiamoci
sto malloppo e facciamo bella figura.
Una bella figura che non ci sarà, perché si riuscirà a
malapena a concepire il progetto prima delle elezioni, per cui ecco che bisogna
vantarsi con quello che si ha, tipo l’andare a spalare un po’ di cacca di
piccione, cosa che aveva fatto anche il Commissario, su mia sollecitazione,
cinque anni fa e senza fare uno straccio ci comunicato stampa. Non si ha idea
di quello che si deve fare né di dove si stanno mettendo le mani, se addirittura
si continuano a chiamare affreschi delle pitture a tempera che con l’affresco non
hanno niente a che vedere.
Comunque, alla fine, almeno un pezzo di Montegranaro messo a
posto ce lo avremo. Si spera, perché tremo al pensiero di cosa possano
concepire, per ristrutturare un palazzo importante come quello, teste che
volevano mettere il travertino lungo via Conventati e mandarci in giù le
macchine in inverno, o che hanno fatto pitturare di giallo fosforescente un
pezzo di cinta muraria, o che hanno piazzato un murale degno di una periferia
milanese di fianco a una torre del ‘500. Sono preoccupato e sollevato, allo
stesso tempo, dal fatto che non faranno in tempo a fare danni, almeno in questa
consiliatura. Ma se vincono le elezioni ricomincio a grattarmi la testa.
Luca Craia