sabato 27 ottobre 2018

Il Municipio piovuto dal cielo


Di ristrutturare il municipio non erano per niente convinti, Ediana Mancini & Co., diciamolo. Sì, per carità, stava nel programma elettorale e avevano pensato anche a una cifra da spenderci ma non ci credevano nemmeno loro. Del resto, con 500.000 Euro, non è che ci si potesse fare granchè: una sbiancata alle scale, un finto parquet dove non c’è più il pavimento, una ripassata al tetto e poco di più. Questo lo deduciamo dal fatto che, ora che sono arrivati altri mille mila Euro come una manna dal cielo, non è che si sia detto che il progetto cambia, che si farà di più. No, a quanto leggiamo, resta tutto uguale, nel senso che non avevano idea di dove mettere le mani prima e non ce l’hanno manco ora, solo che ora hanno i soldi. E poco non è.
Il Municipio di Montegranaro, è messo male, ma male male male. L’ultimo terremoto, in realtà, non ha fatto granchè danno: il danno c’era prima e, ovviamente, una bella sbatacchiata non è che abbia migliorato le cose. Ma prendersi un milione e mezzo di Euro del terremoto, soldi dei terremotati che servivano per riparare i danni del terremoto, quelli veri, quelli del terremoto del 2016, non quelli di quello di vent’anni fa, a me pare piuttosto vergognoso, come ho detto più volte. Ma la filosofia imperante, al di sopra di ogni senso di giustizia, è quella dell’ “a caval donato” e quindi prendiamoci sto malloppo e facciamo bella figura.
Una bella figura che non ci sarà, perché si riuscirà a malapena a concepire il progetto prima delle elezioni, per cui ecco che bisogna vantarsi con quello che si ha, tipo l’andare a spalare un po’ di cacca di piccione, cosa che aveva fatto anche il Commissario, su mia sollecitazione, cinque anni fa e senza fare uno straccio ci comunicato stampa. Non si ha idea di quello che si deve fare né di dove si stanno mettendo le mani, se addirittura si continuano a chiamare affreschi delle pitture a tempera che con l’affresco non hanno niente a che vedere.
Comunque, alla fine, almeno un pezzo di Montegranaro messo a posto ce lo avremo. Si spera, perché tremo al pensiero di cosa possano concepire, per ristrutturare un palazzo importante come quello, teste che volevano mettere il travertino lungo via Conventati e mandarci in giù le macchine in inverno, o che hanno fatto pitturare di giallo fosforescente un pezzo di cinta muraria, o che hanno piazzato un murale degno di una periferia milanese di fianco a una torre del ‘500. Sono preoccupato e sollevato, allo stesso tempo, dal fatto che non faranno in tempo a fare danni, almeno in questa consiliatura. Ma se vincono le elezioni ricomincio a grattarmi la testa.

Luca Craia