Comunicato integrale
Ancona. “La sanità regionale senza guida se
non sulla gestione politica degli appalti sui nuovi ospedali e sulle carriere
apicali dei servizi. Cioè scegliere solo dove fare gli ospedali unici di Area,
gestire le procedure di affidamento, nominare più primari amici possibili.”
Questa è la denuncia dei vertici regionali di Fratelli d'Italia esposta in una
conferenza stampa tenuta in Consiglio Regionale.
CARLO CICCIOLI – COORDINATORE REGIONALE
DI FRATELLI D'ITALIA:
“Sui nodi veri – dichiara Carlo
Ciccioli Portavoce regionale - che sono il reclutamento del nuovo personale
medico in previsione di migliaia di pensionamenti dal prossimo anno, la
riduzione dei tempi delle liste di attesa delle prestazioni (le Marche sono
penultime in Italia davanti solo alla Campania) e sulle eccellenze nessuna
capacità politica. Solo gestione burocratica attraverso funzionari e stretti
collaboratori di Ceriscioli. Quest’ultimo, da buon professore di matematica, ha
ridotto la sanità marchigiana, ad una questione di “algoritmi”. Dopo 3 anni e
mezzo di Giunta e a poco più di un anno dalle elezioni in Regione è tempo di
bilanci e quello sulla Sanità è assolutamente negativo. Molti operatori se ne
vanno nel privato perchè hanno perso la motivazione nella Sanità pubblica.
Tutto questo – continua Ciccioli - non lo diciamo solo noi ma lo dice anche il
Consigliere Regionale del PD Fabrizio Volpini, medico, che è anche Presidente
della Commissione Sanità. Avuta la delega di gestire i problemi dal Presidente
Ceriscioli, se ne è andato dicendo di “aver dato indietro una delega farlocca”
dove non poteva decidere niente né prendere alcun provvedimento sanitario.
Guarda caso sostituito da un Consigliere regionale del PD, Federico Talè,
anch'egli di Pesaro come il Governatore, geometra, senza alcuna competenza
sanitaria che così certamente non potrà disturbare il “manovratore”. Uno che ha
addirittura patrocinato un convegno contro le vaccinazioni obbligatorie. In
realtà grazie a Dio con grandi sforzi del personale medico e paramedico, le
strutture cercano di autogestirsi senza guida, ma spesso mancano materiali
sanitari, attrezzature e soprattutto gli organici sono ridotti all'osso perchè
le nuove assunzioni, pur decise, vengono procrastinate all'infinito per
contenere la spesa. “
ELENA LEONARDI – CAPOGRUPPO REGIONALE
DI FRATELLI D'ITALIA: In questa sede, come più volte affermato, si intende denunciare la grave
assenza di strategie e programmazione. Voglio ricordare la mia interpellanza di
un anno fa che rimarcava l'assenza del rinnovo del Piano Socio-Sanitario,
strumento indispensabile per la corretta pianificazione e programmazione della
sanità di una Regione. Mi è stato risposto che è un metodo obsoleto e che
bastava applicare le linee Ministeriali del cosiddetto Decreto Balduzzi.
Oggi invece si muovono, a distanza di
un anno dal mio atto regionale, con una serie di audizioni e presentazioni di
una bozza di Piano Socio Sanitario che non si sa quando vedrà la luce, a distanza
da quello scaduto ormai quattro anni fa.
Come Vicepresidente della Commissione
Sanità ho denunciato più volte il problema della lunghezza delle liste di
attesa: è necessario che lo si affronti concretamente perchè sino ad ora ha
condotto al ricorso forzato alla sanità privata oppure a strutture sanitarie
fuori Regione, o, peggio ancora, alla rinuncia a potersi curare.
Questa Giunta Regionale ha disatteso il
suo stesso programma elettorale quando si prometteva di ridurre le liste di
attesa e di avere una sanità più equa. Rivendico, come consigliere regionale di
Fratelli d'Italia, il blocco della proposta di legge numero 145 del 2017 nella
quale si prevede un ingresso, a parere della sottoscritta senza adeguate
garanzie, dei privati nella sanità pubblica.
Ricordo infine che Fratelli d'Italia è
sempre in prima linea su tutti i territori in materia di sanità, soprattutto
quelli dell'entroterra e quelli colpiti dal sisma. Il vulnus del nuovo Piano Socio-Sanitario
è quello dell'inserimento delle aree disastrate dal terremoto come capitolo
specifico e degno di rilevanza nella nuova pianificazione e programmazione
sanitaria marchigiana. Un aspetto da curare e sviluppare è quello della
telemedicina, che colmi le distanze orografiche e anche quelle psicologiche che
si sono create tra i cittadini e le istituzioni che governano la sanità.
FRANCESCO ACQUAROLI – PARLAMENTARE
ELETTO ALLA CAMERA DEI DEPUTATI
E' doveroso fare una premessa: quella
della sanità è una materia nella quale occorre essere costruttivi e
responsabili senza strumentalizzare, linea che noi di Fratelli d'Italia stiamo
seguendo a tutti i livelli politico-istituzionali. Ma è doveroso anche
evidenziare come sono anni che si dibatte nella Regione Marche senza un'idea definita
e condivisa con i territori della sanità stessa, soprattutto nel rapporto tra
pubblico e privato. Manca un confronto serio, alla luce del sole, di tutta la
politica marchigiana.
Intendo far presente con forza che col
superamento della Riforma Fornero si rischia di vedere velocemente 25.000
medici in Italia andare in pensione, 2000 nelle Marche. Senza un adeguato e
pianificato turn over con personale preparato ed adeguato soprattutto in
settori chiave come l'emergenza-urgenza, la chirurgia e così via. Questa è una
problematica che sollevo con forza sia verso la Regione sia verso il Ministero della
Salute. Un aspetto del quale si parla troppo poco e che, se non preso in tempo,
esploderà da qui a poco.