Non posso che essere d’accordo con il neonominato
Commissario per la ricostruzione, Piero Farabollini, quando etichetta come
strumentale l’atteggiamento dei Presidenti delle quattro regioni colpite dal
sisma che si sentono esautorati dal nuovo provvedimento del governo che li
declassa nel potere decisionale, lasciando loro solo un ruolo consultivo, e per
questo non si sono presentati all’incontro di presentazione col nuovo Commissario.
Le Regioni, in questi due lunghissimi anni fatti di nulla,
anzi, di danni in vece della ricostruzione, hanno dato pessima prova di sé,
mantenendo logiche da antica politica, rallentando burocraticamente e
politicamente ogni decisione, paralizzando, di fatto, ogni iniziativa anche
grazie all’atteggiamento remissivo di Governo e Commissario. Ora, con questo
nuovo provvedimento, l’intento pare essere quello di semplificare e fluidificare
le procedure in modo di velocizzare finalmente i tempi.
I Presidenti delle Regioni colpite hanno sempre taciuto,
proni al volere del Governo, anche quando era evidente il nulla politico che
giungeva da Roma. Ora, con l’avvento del nuovo Governo, retto da uno schieramento
diverso da quello che sostiene i loro stessi esecutivi, trovano improvvisamente
grinta e coraggio e protestano contro un provvedimento che, come dice
giustamente Farabollini, va nella direzione dell’ascolto e del recepimento
delle reali istanze della gente. Ancora una volta, Ceriscioli & Co. hanno
dimostrato quanto siano distanti dalla realtà e dai cittadini. Farabollini,
invece, sta partendo bene.
Luca Craia