venerdì 19 ottobre 2018

Lavori pre-elettorali a Montegranaro. La scuola di Basso insegna anche ai suoi detrattori.


Ve li ricordate i tempi d’oro, negli anni ’80, con Gianni Basso sindaco, con la sua visione di “città-giardino”, con la disponibilità di spesa praticamente infinita che si aveva? Bene, vi ricorderete anche che per quattro anni si producevano poche opere, si procedeva lentamente, si programmava quello che poi sarebbe stato l’exploit finale, l’ultimo anno prima delle elezioni. E in quell’anno Montegranaro diventava un enorme cantiere: nascevano fontane come funghi, si metteva il parquet sulle strade, si costruivano torri, piste di atterraggio per astronavi, bunker antiatomici. Il tutto in un anno.
Era una strategia elettorale che funzionava, allora. Funzionava perché l’abbacinante meraviglia di tante opere tutte insieme polverizzava ogni critica e disarmava ogni opposizione. Certo, gli avversari si davano un bel daffare per annullare la capacità persuasiva dell’ultimo anno bassiano, ma gli sforzi erano inutili, e lo sono stati per un lungo periodo. Poi, però, le vacche sono dimagrite e, soprattutto, si è imparato a giocare sporco. Così capitò che sia l’Amministrazione Di Battista, immediatamente successiva al decennio bassiano, sia quella Gismondi, si videro annullare l’ultimo anno dall’arrivo del Commissario Prefettizio. In mezzo la terza Amministrazione Basso che, però, non utilizzò appieno il metodo dell’ultimo anno in quanto Basso, che tutto è meno che stupido, aveva capito che le vacche magre non avrebbero consentito i soliti frizzi e lazzi.
Oggi le vacche non sono magre, sono morte di fame. Eppure, a quanto vediamo, la Giunta Mancini sta preparando un ultimo anno in perfetto stile bassiano anni ’80. Solo che, proprio a causa della fame delle vacche, di soldi da spendere non ce ne sono tanti, niente di paragonabile alle disponibilità dei tempi d’oro. Il che si traduce in un programma di opere pubbliche che farebbero sbellicare dalle risate il Gianni Basso di trent’anni fa. Piazzetta delle Erbe, un po’ di asfalto qua e là, il tanto sospirato intervento in piazzale Woytjla, i giardinetti di Cima di Colle (pagati da un privato), bazzecole in confronto alle scoppiettanti prodezze del Basso di annata. Non solo, ma Basso, piacesse o no, un progetto in testa ce l’aveva, quelli di adesso no, per niente.
Quindi avremo un ultimo anno in stile bassiano minore, con qualche operetta da pochi spiccioli che magari dirotterà qualche voto dell’ultimo minuto ma che non credo possa cambiare il giudizio generale sull’operato del Sindaco Mancini e dei suoi nell’ultimo quinquennio. La gente, oggi, ha cambiato molto la propria sensibilità, sa quanto costa il denaro e sa anche quale siano le reali priorità del paese, priorità che, fino a oggi, raramente sono coincise con quelle dell’Amministrazione Mancini. Vedremo, ma credo che, per quanto quelli che una volta erano l’opposizione di Basso siano andati a scuola e provino a trasformarsi in emuli, il risultato difficilmente sarà quello sperato.

Luca Craia