martedì 23 ottobre 2018

Contributo bonifica su immobili terremotati. Non è dovuto.


Stanno arrivando a pioggia, in questi giorni, le richieste di pagamento da parte dell’Agenzia delle Entrate per il contributo bonifica anno 2017. Il contributo viene riscosso dall’Agenzia delle Entrate per conto del Consorzio Bonifica delle Marche. Le richieste di pagamento stanno arrivando ai possessori di seconde case del cratere. Si tratta di una cifra esigua, meno di 30 Euro, e molti pagano senza farsi troppe domande proprio per questo, anche per evitare ulteriori complicazioni.
Il fatto, però, è che tale pagamento non sarebbe dovuto in quanto la sospensiva dei tributi, scaduta il 31 maggio scorso, è stata prorogata fino al 16 gennaio 2019, salvo ulteriori proroghe. La richiesta di pagamento, quindi, sarebbe immotivata soltanto per questo, senza contare che, in ogni caso, per essere tenuti al pagamento del contributo, è necessario che il proprio immobile abbia avuto benefici dall’opera del Consorzio di Bonifica, benefici che, per immobili terremotati in area terremotata, sono davvero difficili da immaginare.
Chi ha ricevuto tali avvisi, quindi, può scrivere al Consorzio Bonifica delle Marche e all’Agenzia delle Entrate per chiedere l’annullamento del pagamento motivandolo con la sospensiva dei tributi per le aree terremotate, auspicando che la richiesta venga accolta senza necessità di ricorso davanti al giudice, ricorso che vedrebbe quasi certamente soccombere l'Ente ma che è, comunque, oneroso e non a portata di tutti.
Rimane l’amarezza per questo iniquo balzello, tutto italiano, che è vessatorio già nelle situazioni normale e lo diventa enormemente di più in questo caso. Richiedere dei pagamenti non dovuti a chi ha già subito danni enormi per il terremoto è inqualificabile, ma la responsabilità non grava tanto sul Consorzio Bonifica quanto sulle scelte politiche della Regione che, di fatto, autorizzano questi comportamenti. Ancora una volta la Regione è più Marte che Marche.

Luca Craia