Comunicato integrale
Con provvedimento del 24.10.2018, il
Consiglio di Stato ha accolto il ricorso alla sentenza del TAR Marche
presentato dalle due Associazioni Ambientaliste WWF e LAC: alla luce della
mancanza del Piano Faunistico Regionale, ha accolto le motivazioni del ricorso,
vietando con effetto immediato ogni forma di caccia nelle Zone di Protezione
Speciale (ZPS) e Zone di Interesse Comunitario (ZPS) e durante il mese di
febbraio.
“La sospensiva del Consiglio di Stato
è solo l'ultima dimostrazione dell'incapacità della Giunta regionale per
l'inadeguatezza dimostrata nel corso degli anni e per gli evidenti conflitti
interni alla maggioranza, che ha più a cuore i piccoli interessi dei suoi
esponenti, piuttosto che lo sviluppo della nostra Regione”. Così il Capogruppo
della Lega Sandro Zaffiri. “Sospendere la caccia significa sospendere un
ingente indotto economico per le molteplici attività che si intrecciano
all'attività venatoria”.
Interviene il consigliere Marzia
Malaigia, vicepresidente della seconda commissione. “Il settore venatorio è uno
dei pochi segmenti che garantisce alla Regione un indotto economico di proporzioni
enormi, non solo per le tasse pagate dagli aderenti, sempre più alte, ma anche
per il giro d’affari che genera dal punto di vista turistico e ambientale,
specialmente nelle aree interne che notoriamente faticano a ripartire dopo il
sisma”. “Pensiamo alla produzione e alla vendita degli indumenti tecnici per
svolgere l'attività venatoria - prosegue la Malaigia - pensiamo agli
agriturismi, ai ristoranti, ai b&b nei quali si recano durante le giornate
di caccia centinaia di persone, pensiamo ai produttori di selvaggina, pensiamo
certamente anche alla produzione di armi, come alle altre attività commerciali
a cui si rivolge chi pratica questo sport”.
“Non basta dunque la caccia riservata
nelle aree indicate dall'ordinanza, anche poiché questo porterebbe all’esodo di
centinaia di cacciatori”. “Come ormai è sotto gli occhi di tutti questa
Amministrazione – aggiunge il consigliere Zaffiri - registra un forte ritardo
rispetto a tutti gli atti di programmazione. Il Piano Faunistico Venatorio
viene infatti ad accodarsi al già scaduto da anni, Piano sociosanitario
regionale: due esempi di come vi sia un'assoluta inadeguatezza ed incapacità
politica da parte della Giunta Ceriscioli”.
“Voglio sottolineare come in questo
caso vi sia stata da parte dell'assessore Pieroni una presuntuosa ed arrogante
posizione a fronte delle numerosissime sollecitazioni da parte delle
associazioni di settore che, preoccupate per la mancanza dell'atto di
programmazione indispensabile per l'esercizio della caccia, dal 2015 hanno
costantemente sollecitato alla stesura dello stesso non ricevendo di fatto una
risposta concreta”.
“Si tratta di una gravissima
omissione da parte dell’Assessore – conclude la Malaigia- che avrebbe agito con
una leggerezza e una superficialità che ha dell’incredibile”. “I cacciatori che
hanno pagato le tasse per disporre di un proprio diritto perderanno giornate
utili per usufruire dello stesso; ci chiediamo chi li rimborserà.....Una
regione, la nostra, che per la quadratura del bilancio, effettua continui tagli
addirittura sulla sanità e sul sociale siamo convinti non possa permettersi uno
sperpero di denaro di questo tipo per esclusiva inottemperanza propria!!!
Le responsabilità politiche non
possono più essere ignorate ed è per questo che invitiamo l'Assessore Pieroni a
rassegnare le proprie dimissioni.
Foto originale: La Notizia.net