La proposta dell’Assessore all’ambiente, Angelo Sciapichetti,
di candidare la fascia appenninica marchigiana a diventare “Riserva della
Biosfera” nell’ambito del programma “Mab – Man and the Biosphere” dell’UNESCO
non sarebbe un’idea balorda. Permetterebbe una potente promozione del
territorio da un punto di visto naturalistico e sarebbe di sostegno alla
ripresa turistica post terremoto. Il problema è che Sciapichetti sembra ancora
ignorare che il post terremoto non è affatto iniziato e che siamo ancora in
piena fase emergenziale, con una ricostruzione che non accenna a partire. Se la
proposta fosse accolta, si rischierebbe di aggiungere nuovi vincoli a quelli
già esistenti aggravando il blocco della ricostruzione che già è piuttosto
serio proprio grazie ai vincoli e all’incapacità di superarli in un momento di
emergenza straordinaria come quello del terremoto.
Il progetto coinvolgerebbe gli Enti Parco e si sta cercando la
partnership anche della Regione Umbria. Sicuramente è un’idea concettualmente
più che condivisibile, nel senso di ricercare il giusto equilibrio tra uomo e
ambiente calibrandolo alle esigenze delle comunità e delle nuove forme di
turismo sempre più esigenti e attente, ma non mi pare il momento più opportuno
per metterlo in campo. Certo, fosse partita per tempo la ricostruzione, ora
sarebbe il momento di proporre idee come questa e metterle in campo, ma la
ricostruzione non è affatto partita e ora serve soltanto ripristinare la normalità.
Questo Sciapichetti dovrebbe saperlo bene. Dovrebbe.
Luca Craia