martedì 4 settembre 2018

Tariffe: la STEAT non vuole capire? Fare una class action?


La risposta di Fabiano Alessandrini, Presidente della società di trasporti a capitale pubblico (e a CDA di nomina politica) STEAT, che gestisce il trasporto scolastico nel Fermano, alla nota di Viviamo Montegranaro comparsa sulla stampa, e anche qui (leggila) è stupefacente. Prima di tutto lo è perché risponde a Mauro Lucentini mentre la nota è a firma dell’Associazione Viviamo Montegranaro, probabilmente facendo confusione tra Lega, personaggi e paesi ma facendo anche un torto ai membri di Viviamo Montegranaro che non vengono minimamente considerati; è stupefacente anche perché risponde lui mentre il comunicato si rivolgeva al Presidente della Regione, Luca Ceriscioli, e non al Presidente della STEAT. Ambizioni?
Diventa ancora più stupefacente quando Alessandrini si avventura nella matematica, facendo la media dei chilometri interessanti dalla tratta a Montegranaro e non quella per i chilometri di Fermo. Nel suo modo di fare i conti, i suoi, di conti, riportano per forza; ma, se vogliamo usare il metodo della media, dobbiamo usarlo sia a Fermo che a Montegranaro. In questo modo vedremmo che i conti di Alessandrini non riportano. Altrimenti potremmo accettare l’alternativa di Alessandrini, ossia di diversificare le tratte per chilometraggio: si sale tutti a Santa Maria, si spende meno e, se la STEAT avrà dei problemi di sovraccarico di alcuni mezzi piuttosto che di altri, se li risolva.
Il punto è che questa situazione va avanti non da ieri, ma dal 1992, anno in cui il percorso è mutato per l’apertura della provinciale Mezzina. Sono ben ventisei anni che Montegranaro paga una tariffa superiore a quella che dovrebbe pagare e Alessandrini dovrebbe capirlo, nonostante gli evidenti conflitti con la matematica. Ventisei anni di pagamenti non dovuti, se portati in tribunale, possono produrre una class action che potrebbe fare molto male all’azienda di trasporti. Finora mi pare non l’abbia ancora minacciata nessuno, ma la class action appare comunque come un’ipotesi percorribile. Ora, se la STEAT mantiene la sua irremovibilità, credo che l’ipotesi possa diventare più concreta. Se invece l’azienda dimostrasse maggiore elasticità, magari del passato ci si potrebbe anche dimenticare.

Luca Craia