giovedì 23 agosto 2018

Diciotti: il miele che attira le mosche moribonde della sinistra. Queste opportunità non vanno date.


La moribonda sinistra italiana non aspettava altro: un qualcosa si cui aggrapparsi affondando nell’oblio della propria ottusità e disonestà intellettuale, un farmaco che ne prolungasse di qualche ora l’agonia, il miglioramento della morte. La vicenda della nave Diciotti ha fornito un salvagente sgonfio, ma che la può tenere a galla ancora un po’. Un errore madornale da parte di Salvini, uomo che, di errori, ne ha fatti pochi ma che, quando li fa, sono grossi. E l’errore parte dall’inizio della politica sull’immigrazione, una politica sacrosanta che gli Italiani attendevano da tempo ma che va impostata meglio, che va programmata, che non si può basare su slogan e proclami e su azioni estemporanee. Occorre avere bene in mente il da farsi, occorre programmarlo con gli alleati di governo e occorre fare in modo che poi questi, non giochino sporco scaricandosi la coscienza come meglio possono. La vicenda Diciotti è un brutto errore.
E l’errore sta facendo l’effetto del miele (e dico miele per non parlare di altri materiali) che attira le mosche, laddove le mosche sono gli ultimi sopravvissuti della sinistra italiana. Stanno andando tutti lì, fisicamente e idealmente, a cavalcare l’onda di questa faccenda che, comunque la si metta, bella non è. Ed è avvilente vedere il gioco del pietismo di sinistra dare il meglio e il peggio di sé, mettendo in campo tutta l’artiglieria pesante, dai giornalisti professionali come un giocatore di scopone scientifico ai magistrati imparziali come un arbitro iuventino. E il bello è che questo accorrere, questo meschino e ipocrita ulteriore utilizzo dei disperati che sono il carico della nave italiana funziona ancora e fa presa sulla gente.
In realtà, la povera gente che staziona sulla DIciotti è innocente. Lo è oggettivamente, sono pedine in mano a trafficanti e loschi figuri che muovono le sorti del mondo, e sono pedine in mano alla sinistra che non propone alcuna soluzione, fa solo la solita lacrimevole manfrina, conscia che qualcuno che si commuova, nel Paese della De Filippi, si trova sempre. Questo Salvini lo deve sapere.

Luca Craia