Dopo che il segretario del PDI montegranarese, Laura Latini
(di cui abbiamo una diapositiva ma non la manderemo in onda sennò si arrabbia)
aveva già annunciato la riconferma di Ediana Mancini come candidato Sindaco per
le prossime amministrative che si terranno l’anno prossimo, ieri sera lo stesso
Sindaco di Montegranaro ha candidato se stessa nel corso dell’intervista
tenutasi durante la Festa de L’Unità nostrana per mano di un Raffaele Vitali
piuttosto critico con la minoranza. La Mancini ha ribadito la propria
disponibilità, immolandosi di nuovo sull’altare della Lista Stranamore, sempre
che gli alleati ancora la vogliano. Non si è fatta attendere la risposta di
Basso Quello Alto che ha appoggiato con entusiasmo la candidatura, subito
sostenuto dal sempre pronto Vicesindaco Endrio Ubaldi che, nei commenti, si è
detto anch’egli ben contento di lasciare la palla in mano alla Mancini, tanto a
lui non glie la passano di certo.
Il bello è che, tutto questo, è avvenuto su Facebook, social
network che Ediana Mancini sembra odiare con tutta se stessa. Infatti, nel
corso dell’intervista della Festa dell’Umidità, pardon, dell’Unità, la
Sindachessa ha affermato di non avere alcuna intenzione di aprirsi un profilo
personale per poter comunicare con i propri concittadini, in quanto, primo, lei
è un’insegnante e questa comunicazione moderna non le aggrada e poi perché, e
questo è molto vero, ha un caratteraccio che poco si sposa col clima di
Facebook che, generalmente, tanto disteso non è.
Per certi versi le devo dare ragione, in quanto governarsi
su Facebook non è facile per nessuno, tantomeno per un amministratore pubblico
che, per il suo stesso ruolo, deve essere pronto a subire critiche anche pesanti.
E sappiamo bene quanto soffrano le critiche i componenti di questa Giunta, a
partire dallo stesso vicesindaco le cui imprese feisbucchiane hanno assunto
negli anni sfumature leggendarie. Ma anche Basso Quello Alto, giovane nativo
informatico o quasi, ha più volte perso le staffe sui social. È un peccato che
il Sindaco rinunci a questo mezzi di comunicazione perché è importante e
consente di tenersi bene in contatto con la realtà della città che si
amministra, cosa che sa bene, per esempio, Paolo Calcinaro, Sindaco di Fermo,
che ne fa largo uso con ottimi risultati. Ma Calcinaro ha un altro carattere.
Certo, la comunicazione come la intende la Mancini è molto
limitata. Secondo lei il cittadino, nel XXI secolo, per parlare col proprio
Sindaco dovrebbe andare in Comune, fare l’anticamera e attendere di essere
magnanimamente ricevuto alla maniera dei signorotti medievali, oppure andare in
Consiglio Comunale (dove si può solo ascoltare ma non intervenire) oppure attendere
gli incontri periodici, un paio di volte all’anno. Io credo che dovrebbe,
invece, aprirsi un bel profilo Facebook e, se proprio non riesce a dominare i
propri scatti d’ira, cosa probabilissima, farselo gestire da qualcuno in sua
vece. Se poi se lo facesse gestire da Ubaldi, ci sarebbe un sacco da
divertirsi.
Questa è comunque la sconfitta definitiva di quella che si
presentava come la Giunta più social della storia di Montegranaro. Nelle
intenzioni più o meno dichiarate c’era di comunicare moltissimo coi mezzi
moderni e, addirittura, ricordo dichiarazioni attribuite a Basso Quello Alto
che si proponeva di far sparire nel nulla questo blog, tanta potenza avrebbe
avuto la loro comunicazione multimediale. Nella realtà è successo il contrario:
la pagina ufficiale del Comune non è che una bacheca di annunci propagandistici
dove nessuno o quasi interagisce, il servizio online di segnalazione disservizi
è stato chiuso dopo pochi giorni perché non si è stati capaci di gestirlo, i
profili personali degli amministratori, almeno di quelli che usano i social,
sono un camposanto: Ubaldi, dopo le mitiche sclerate degli anni passati, ce l’ha
blindato e comunica solo con pochi eletti, Basso blocca chiunque gli vada sulle
scatole, Beverati non sa manco come si usa e Perugini ce l’ha ma è come se non
ce l’avesse. Gli altri non pervenuti. Insomma, abbiamo fatto una bella
riuscita. Era molto più social Dermà.
Luca Craia