Ha un pessimo rapporto con le antenne telefoniche, l’amministrazione
comunale di Montegranaro. Anzi, diciamo che il rapporto non ce l’ha,
evidentemente ha qualche tipo di antipatia, di idiosincrasia verso questi
apparecchi e preferisce fare finta che non esistono. Eppure esistono eccome,
sul territorio comunale ce ne sono tanti, e non sono regolamentati da alcuna
norma comunale che tuteli la salute dei cittadini perché pare che, oltre a
essere piuttosto brutte, le antenne telefoniche potrebbero anche far male.
Ricordate il caso dell’antennona di San Liborio? Ve lo
ricordo io, brevemente: a un certo punto i residenti del quartiere si accorgono
che, in prossimità delle case, stanno facendo dei lavori non meglio definiti. Mi
contattano e, dopo una breve e facile indagine, si scopre che sta per essere
tirata su un’enorme antenna della Vodafone, proprio di fronte alle finestre
della gente. Il Comune, interpellato, dice che non si può far niente, che la
Vodafone ha tutti i permessi e può fare come vuole. Solo che, dopo una robusta
raccolta firme, un’assemblea partecipatissima, la montante rabbia dei cittadini
e una strenua lotta politica da parte delle opposizioni, si scopre che, invece,
non era vero che non si poteva fare niente, tanto che l’antenna, poi, non è
stata più installata.
Sulla torre dell’acquedotto c’è un guazzabuglio di
antenne da far paura. E in effetti fa paura. Ho più volte scritto al Comune
chiedendo se queste antenne sono monitorate, se si conosce il livello delle
loro emissioni di onde elettromagnetiche, se possiamo stare tranquilli. Non c’è
mai stata risposta. Ho fatto partire, l’anno scorso, una petizione per chiedere
di controllare queste e altre antenne presenti nel territorio comunale e il
Comune ha subito fatto sapere che era in procinto di redigere il tanto
sospirato piano antenne. Così ho fermato la raccolta firme, speranzoso che, con
la norma comunale in corso di realizzazione, tutto si sarebbe risolto. Era il
settembre del 2017, oggi è luglio 2018, sono passati dieci mesi e del piano
antenne non c’è traccia.
Eppure, oltre alle dichiarazioni a mezzo stampa che,
pure, un valore avranno, almeno come impegno morale, già nel 2015 veniva
approvata dal Consiglio Comunale una mozione del Movimento 5 Stelle che
impegnava la Giunta a realizzare il piano antenne. Anche quella è rimasta
lettera morta.
Intanto non sappiamo i livelli di emissioni delle
apparecchiature esistenti e qualsiasi gestore telefonico può venire a
Montegranaro a installare i propri ripetitori con estrema tranquillità, tanto
non ci sono regole, a meno che non si arrabbi la popolazione e dia la sveglia
all’Amministrazione Comunale, come accaduto con l’antennona di San Liborio. Ma
bisogna arrivare sempre a questo?
Luca Craia